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Mercoledì 21 DICEMBRE 2011
Il commento. E adesso basta con i “mostri in camice bianco”

Non so quanta enfasi daranno i media ai risultati dell’indagine della Commissione presieduta da Leoluca Orlando. Spero molta (ma ne dubito), almeno quanta ne è stata in tutti questi anni alla malasanità.
 
Sia chiaro che anche un solo caso di condanna per reati contro la persona ascrivibile a un operatore sanitario è giusto che faccia notizia. Ma certamente scoprire che su un totale di oltre 1.600 procedimenti penali per lesioni o omicidio colposi a danni di sanitari, siano state finora commutate solo 2 condanne, a fronte dell’archiviazione immediata del 40% dei casi di lesione e del 35% di omicidio, per salire rispettivamente al 98,8 e al 99,1% di archiviazioni nei casi andati a processo,  c’è da concludere che la colpevolizzazione crescente di medici e sanitari sia veramente vergognosa.
 
Ma, come per altri comparti, anche per la sanità, la macchina dell’informazione va al massimo nelle prime tappe del percorso giudiziario per poi rallentare fino al silenzio assoluto, quando quei casi di denuncia arrivano a processo e a sentenza.
Del resto la notizia è sempre quella “brutta”, quella che fa scandalo, non quella che ridà senso e dignità a una persona o a una struttura coinvolte in uno scandalo giudiziario.
Ma questa volta i dati parlano chiaro. E non provengono da qualche associazione di tutela dei medici ma dal Parlamento e dalle Procure della Repubblica.
 
Quindi dati certi. Inconfutabili. Che dovrebbero far ragionare cronisti e direttori responsabili di stampa e Tv, che non esitano mai a sbattere il “mostro in camice bianco” in prima pagina.
 
Cesare Fassari

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