quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Venerdì 02 OTTOBRE 2020
Vaccini in farmacia. Scotti (Fimmg): “Contro legge, impugneremo atti”. D’Amato: “Si agirà nel rispetto delle competenze. Serve unità, non divisioni”

L’annuncio della Regione Lazio di avviare la possibilità di somministrare i vaccini antinfluenzali direttamente in farmacia ha già suscitato polemiche. “C'è una legge dello Stato che impedisce la presenza del medico in farmacia. Se non si cambia la norma, qualunque atto si farà in questo senso sarà impugnato. E riterremo necessario il controllo delle Forze dell'Ordine per evitare eventuali casi di prestanomismo, ovvero la possibilità che medici risultino solo sulla carta presenti in farmacia per vaccinare”, ha dichiarato all’Adnkronos Silvestro Scotti, segretario generale della Fimmg.

A Scotti ha risposto, attraverso una nota, l’assessore alla Salute del Lazio, Alessio D’Amato, invitando anzitutto, in questo momento, ad “unire le forze per utilizzare tutte le risorse del sistema salute disponibili per aumentare la copertura vaccinale antinfluenzale”.

“Nella nostra regione - ha illustrato D’Amato - i medici di famiglia sono un perno essenziale e sono fortemente e unitariamente coinvolti con un impegno condiviso di raggiungere un obiettivo senza precedenti ovvero di somministrare 1,5 milioni di dosi di vaccino. Non vedo nulla di male per la restante parte di oltre 900 mila dosi di coinvolgere in sicurezza tutti gli attori del sistema sanitario a partire dai nostri centri vaccinali, dai drive-in e anche le farmacie, consentendo loro, questo prevede l’ordinanza, in presenza dei requisiti tecnici e di sicurezza oltre la vendita anche l’organizzazione di un servizio di somministrazione, nel rispetto delle loro competenze, con conseguente assunzione di responsabilità”. Dunque, ogni eventuale progetto sarà realizzato nel rispetto delle competenze, ha assicurato l’assessore.

“In questo momento - ha ribadito D’Amato - più che gli interessi di parte devono prevalere gli interessi della nostra comunità per evitare la sovrapposizione tra gli effetti dell’influenza stagionale e la pandemia del COVID-19. Abbiamo su questo richiesto un parere al Comitato Tecnico Scientifico (CTS) ed auspico che il Ministro Speranza possa adottare un provvedimento nazionale. Questa campagna di vaccinazione antinfluenzale non è una campagna ordinaria, ma in presenza di una pandemia che sta colpendo milioni di persone e richiede una risposta straordinaria. In Europa è un fatto assolutamente normale in Francia, Germania e Regno Unito”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA