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Venerdì 02 OTTOBRE 2020
Magi (Omceo Lazio): "Assurdo, non sono abilitati, a questo punto facciamoli pure nei supermercati”

“Non condivido nella maniera più assoluta la possibilità di fare i vaccini nella farmacie perché i farmacisti non sono abilitati a fare questo e la legge ci costringe ad intervenire. Non c'è logica di ampliamento dell'offerta perché si può tranquillamente ampliare l'offerta dentro gli ambulatori medici in modo totalmente sicuro. In farmacia per me assolutamente no”. Così Antonio Magi, Presidente dell'Ordine dei medici di Roma, è intervenuto nel corso del programma Genetica Oggi su Radio Cusano Campus, sulla nuova ordinanza della Regione Lazio.

Per Magi, l'ordinanza, laddove prevede la possibilità di somministrazione direttamente in farmacia (ma l’ordinanza non precisa quale sarà il professionista che somministrerà effettivamente il vaccino, ndr), “non va bene perché i farmacisti non sono abilitati a fare vaccini, solo i medici lo sono e i sanitari con un medico vaccinatore presente. I farmacisti non hanno la formazione per reagire nel caso ci fossero situazioni di allergie o con soggetti fragili che necessitano un'attenzione particolare che solo il medico può avere. Spero intervenga il Ministero della Salute e il CTS per non dare un parere favorevole altrimenti metterebbe in modo un meccanismo strano. A questo punto potremmo anche farli nei supermercati, anzi forse è più di prossimità un supermercato che una farmacia”.

Sì, invece, di Magi, all’obbligo di mascherina all'aperto: “In questo momento c'era giustamente bisogno di questa ordinanza - ha affermato Magi - siamo stati meno attenti ultimamente e stiamo pagando le disattenzioni con un aumento dei contagi e dei pazienti ricoverati nelle terapie intensive. Ovviamente dunque c'è stata l'introduzione di questo obbligo di indossare le mascherine anche all'aperto per ridurre i contagi visto che fa anche più freddo e il virus può circolare più facilmente. Bisogna imparare a responsabilizzarsi tutti quanti, non è possibile comunque ogni volta attuare azioni coercitive, speriamo aiutino a ridurre i casi".

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