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Mercoledì 28 OTTOBRE 2020
Accordo anche con i pediatri per i tamponi rapidi. IL TESTO

Oltre all’accordo con i medici di medicina generale è stato stipulato dalla Sisac anche un accordo stralcio con i pediatri di libera scelta per l’effettuazione dei tamponi rapidi antigenici. Soddisfatta la Fimp, il principale sindacato della categoria.
 
“In piena seconda ondata di Covid-19 ognuno deve fare la sua parte con senso di responsabilità. Con questo spirito la Pediatria di Famiglia ha siglato l’Accordo Collettivo Nazionale, rendendosi disponibile all’esecuzione dei test rapidi antigenici. Parliamo di oltre 50.000 tamponi al giorno per tutto l’ambito delle Cure Primarie, circa un terzo di quanti ne vengono effettuati quotidianamente in questi tempi di massimo impegno su screening e diagnostica”. Questo il commento del Presidente della Federazione Italiana Medici Pediatri, Paolo Biasci alla firma dell’accordo che impegna le Cure Primarie nell’attività di screening del virus Sars-Cov-2.

“Nell’intesa – rivela Biasci - un passaggio è dedicato alla sicurezza. Possiamo confortare le famiglie e i colleghi: opereremo avendo a disposizione i necessari dispositivi di protezione individuale. Accogliamo inoltre con soddisfazione l’impegno sottoscritto sulla diagnostica di primo livello, voluto fortemente dal Ministro della Salute Roberto Speranza che ringraziamo, con il quale potremo alleggerire ulteriormente il ricorso alle cure di Secondo livello”.

“Siamo lieti – conclude Biasci – di contribuire a rafforzare le attività di prevenzione della trasmissione del Covid-19. Con il nostro impegno ridurremo gli accessi negli ospedali e le occasioni di esposizione al contagio. Nonostante le incredibili pressioni a cui la Medicina del Territorio è già sottoposta da mesi, abbiamo voluto dare una risposta chiara e forte alla chiamata del Governo nella gestione dell’emergenza. Pensiamo che solo insieme, con il contributo di ciascuno di noi, quale sia il ruolo di ognuno nella vita del nostro Paese, potremo uscire da questa fase così drammatica della pandemia”.

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