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Mercoledì 28 OTTOBRE 2020
I laboratori di analisi contro l’accordo: “Veniamo privati della nostra funzione”

“Apprendiamo con stupore la decisione del Governo nazionale di voler stanziare ulteriori 30 milioni di euro per potenziare la diagnosi e il tracciamento dei nuovi contagi da Covid-19, escludendo i laboratori di analisi accreditati che vengono così privati delle loro funzioni di diagnostica”. Lo dichiara Elisa Interlandi, Presidente Cidec Federazione Sanità, Sindacato che rappresenta oltre 600 strutture di laboratori di analisi accreditate con il SSN, commentando la norma del ‘DL Ristori’ con la quale vengono stanziati ulteriori 30 milioni di euro per l’esecuzione dei tamponi rapidi da parte dei Medici di Medicina Generale e dei Pediatri di Libera Scelta.
 
“Se da un lato riconosciamo il ruolo di primaria importanza svolto dalla Medicina Territoriale in questo contesto di emergenza sanitaria – prosegue Interlandi –, dall’altro non comprendiamo le motivazioni per le quali strutture come le nostre, accreditate con il SSN, già attrezzate per la diagnosi e il tracciamento dei casi Covid, sottoposte a rigidi controlli di qualità e gestite da biologi abilitati con regolare esame di Stato, debbano essere escluse dalle attività che gli sono proprie quali quelle della diagnostica e dello screening”.
 
“A ciò si aggiunga che, sin dall’inizio della pandemia, le nostre strutture hanno adottato protocolli stingenti e si sono dotate di tutti i dispositivi di protezione individuale necessari a garantire la sicurezza sia dei professionisti, sia dei cittadini che accedono ai laboratori. Come sottolineato da alcune sigle sindacali della Medicina Generale, lo stesso livello di sicurezza, ad oggi, non può essere garantito da tutti gli ambulatori, esponendo pertanto sia i pazienti, sia gli stessi medici al rischio di contagio”.
 
“Auspichiamo – conclude la Presidente Cidec Federazione Sanità – che il Governo, in fase di conversione del ‘DL Ristori’, voglia includere le nostre strutture tra i beneficiari delle risorse aggiuntive stanziate, e che, allo stesso tempo, si preoccupi di stabilire una tariffa unica per le prestazioni di diagnosi di Covid su tutto il territorio nazionale”.

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