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Mercoledì 18 GENNAIO 2012
Federfarma. Possibili azioni di protesta

“Il ministro della Salute non ha nemmeno un po’ di tempo da dedicare alle farmacie italiane nel momento in cui si stanno definendo provvedimenti decisivi per il futuro di 18.000 presidi sanitari, che operano per la tutela della salute pubblica, e dei 64.000 addetti che vi lavorano”. Ad affermarlo è una nota di Federfarma, riferendo che il ministro della Salute, Renato Balduzzi, non riceverà nuovamente il sindacato dei titolari di farmacia “per impegni improvvisi”.

“Stigmatizziamo il comportamento incomprensibile di un Governo che accusa le categorie di essere chiuse al cambiamento e, da parte sua, non dà nessuna apertura al confronto. Intanto continuano a circolare bozze ufficiose e incontrollate, sempre più penalizzanti per la farmacia”. L’annuncio del mancato incontro con Balduzzi arriva, peraltro, dopo l’esito negativo dell’incontro tra il sindacato e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Antonio Catricalà per confrontarsi sulle intenzioni del Governo in materia di farmacie. “Il sottosegretario, in sostanza, non solo non ha fornito nessuna certezza, ma non ha neppure dato risposte concrete alle richieste di correzione avanzate da Federfarma alle inaccettabili prime ipotesi di decreto circolate in queste ultime ore”, ha commentato Federfarma ribadendo la “grande disponibilità” delle farmacie “a 2.000 nuove aperture, per contribuire allo sviluppo del Paese con equilibrio, nell’ottica del miglioramento del servizio garantito dalla sostenibilità economica dell’intero sistema. Una riforma equilibrata permetterà anche che la farmacia allarghi la gamma dei servizi sanitari resi alla popolazione, come previsto dalla D. L.vo 15/2009”.

“Le farmacie però – precisa Federfarma - non sono disponibili a permettere che con il pretesto della crisi economica venga scardinato il servizio farmaceutico, abbandonando la salute dei cittadini e quindi il farmaco unicamente alle logiche consumistiche, al profitto della grande distribuzione organizzata e a chi vuole vendere il farmaco a dispetto delle migliaia di farmacisti non titolari che attendono un concorso”.

“In questo clima di incertezza in cui il Governo ha abbandonato la categoria”, Federfarma ha quindi annunciato che chiederà all’Assemblea Nazionale, convocata venerdì 20 e sabato 21 gennaio, di “definire le iniziative di protesta più opportune per salvaguardare il servizio farmaceutico e il diritto alla salute dei cittadini, messi in discussione dal prevalere di logiche esclusivamente commerciali”.
 

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