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Venerdì 23 MARZO 2012
Degli Esposti (Ravenna): “Tutti gli specialisti al servizio del paziente, con un occhio ai costi”

“E’ un percorso diagnostico-terapeutico assistenziale che riassume, organizza e ottimizza tutte le linee guida internazionali sul rischio cardiovascolare-metabolico”. Ecco le parole con cui Ezio Degli Esposti, medico nefrologo di Ravenna e parte del team che ha messo a punto l’algoritmo, descrive il nuovo approccio. “Un  filo  rosso  che  passo  dopo  passo,  schematizza  le  azioni  diagnostiche  e  terapeutiche  da  mettere  in  atto  a partire dal primo approccio del paziente”.
 
 
Un algoritmo e tre livelli di azione: il soggetto sano, il soggetto con almeno un fattore di rischio cardiovascolare, il soggetto con diabete mellito. “Siamo partiti dall’analisi delle criticità della gestione clinica della persona a rischio cardiovascolare metabolico: criticità ed esigenze sia degli operatori sanitari che del paziente”, ha continuato il medico. “Con un occhio sempre attento ai cordoni della borsa perché sapevamo di non poter prescindere dalla gestione dei costi. Alla fine ci siamo riusciti e  oggi l’algoritmo è un percorso disegnato, corretto, accettato e condiviso da molte Società Scientifiche”.
 
L’algoritmo nasce all’insegna dello slogan ‘Tutti per uno”: ovvero tutti gli specialisti al servizio di un unico obiettivo, il paziente. “L’adozione dell’algoritmo agisce su più fronti” , ha spiegato ancora Degli Esposti. “Innanzitutto occupandosi dei soggetti sani fa sì che si allontani il più possibile la comparsa di problemi cardiovascolari: consigli a costo zero che comportano un risparmio in prospettiva. Poi c’è la corretta gestione degli esami diagnostici: fare analisi appropriate nel momento appropriato, senza inutili sovrapposizioni e ripetizioni. Anche qui c’è un risparmio immediato e un risparmio prospettico se si pensa alla gestione delle liste d’attesa”. E ancora, dice il medico riferendosi ai costi: “La definizione della migliore strategia terapeutica da adottare sia nei confronti dell’ipertensione arteriosa e della dislipidemia che del diabete mellito, incide sensibilmente sulla spesa sanitaria comportando un risparmio almeno del 20%. Oggi circa 60 milioni di euro finiscono in terapie, alcune delle quali non mirate o inadeguate comportando tempi più lungi per il raggiungimento dell’obiettivo target e senza assicurare il mantenimento dei risultati”.

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