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Sabato 21 APRILE 2012
 Mandelli (Fofi): "Farmacisti sostenitori attivi della politica vaccinale"

"Tra le conquiste della medicina, probabilmente quello che più ha inciso sulla dimensione pubblica della tutela della salute sono proprio le vaccinazioni, che sicuramente sono anche il più valido elemento a disposizione delle politiche di prevenzione". Ad affermarlo è il presidente della Fofi, Andrea Mandelli, sottolineando come "da sempre il farmacista è tra i sostenitori attivi della politica vaccinale nazionale e i farmacisti italiani sono in prima linea nell’opera di informazione ed educazione sanitaria dei cittadini".

"La Federazione degli Ordini - aggiunge Mandelli . si è sempre prodigata per mantenere al livello più alto possibile la formazione e l’informazione dei farmacisti su questo aspetto, nella consapevolezza che sono spesso il primo interlocutore del cittadino che chiede chiarimenti e indicazioni. Un’attività che, all’epoca della pandemia della cosiddetta influenza suina si concretizzò nell’invio di una newsletter settimanale dedicata all’andamento dell’epidemia e alle indicazioni delle autorità sanitarie e scientifiche".

"Oggi - spiega ancora il presidente della Fofi -, grazie ai progressi delle tecnologie ricombinanti e alla messa a punto di tecnologie sofisticatissime come quella delle VLP, è possibile allestire vaccini sicuri, efficaci e rivolti a una gamma di malattie impensabile fino a non molti anni fa (basti pensare alla possibilità di vaccinarsi contro l’infezione da HPV). Parallelamente, le ricerche in campo economico-sanitario hanno dimostrato come l’impegno di risorse nelle campagne vaccinali costituisca un importante fattore di riduzione dei costi umani ed economici delle malattie. Tutto questo trova rispondenza nella situazione italiana, nella quale si è raggiunto un buon grado di copertura per tutte le vaccinazioni obbligatorie o raccomandate, e giustamente il Piano Vaccinale di Prevenzione 2012-2014 punta a raggiungere livelli di copertura del 90-95% per le principali immunizzazioni disponibili".

Mandelli sottolinea però come sia "ancora di gran lunga inferiore alla copertura ottimale la vaccinazione antinfluenzale, anche nelle categorie a rischio. Questo aspetto merita una riflessione, in quanto rivela come sia necessario lavorare sul piano della comunicazione, veicolando un duplice messaggio. Il primo è che le malattie vanno prevenute ogni qual volta è possibile farlo e che è un diritto, e una responsabilità, del singolo agire concretamente per evitarle, anche quando non vi è un obbligo di legge o un’offerta attiva da parte del Servizio sanitario. Il secondo messaggio è che anche l’influenza non è una malattia di cui si possa sottovalutare l’impatto: secondo i dati ufficiali dell’OMS, in media l’influenza stagionale presenta una mortalità pari all’1 per mille, vale a dire che ogni 1000 persone che contraggono l’influenza, una va incontro alla morte. Ma accanto a questa conseguenza estrema, vanno anche considerati i migliaia di casi di complicanze, anche gravi, che comportano cure prolungate e ospedalizzazione, per non parlare delle giornate di lavoro perse e dei costi indiretti. Malgrado tutti i progressi scientifici e sociali che abbiamo realizzato - conclude Mandelli -, sono ancora molte le malattie che non possiamo curare: è assurdo, quindi, che non si sfruttino fino in fondo tutte le occasioni di una vera prevenzione".

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