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Martedì 15 MAGGIO 2012
Frattura del collo del femore e intervento chirurgico entro 48 ore

Le fratture del collo del femore sono eventi traumatici particolarmente frequenti nell’età anziana e tra le donne, in particolare quelle con grave osteoporosi, patologie internistiche e della coordinazione motoria.
Le Linee guida internazionali concordano sul fatto che il trattamento migliore delle fratture del collo del femore sia l’intervento chirurgico per la riduzione della frattura e la sostituzione protesica, che innalzano le possibilità di ripresa del paziente e di ritorno a funzionamento dell’arto.
Diversi studi hanno dimostrato che a lunghe attese per l’intervento corrisponde un aumento del rischio di mortalità e di disabilità del paziente, di conseguenza, le raccomandazioni generali sono che il paziente con frattura del collo del femore venga operato entro 24 ore dall’ingresso in ospedale.
Il processo assistenziale in questo caso è fortemente influenzato dalla capacità organizzativa della struttura, che può determinare la puntualità dell’intervento o ritardi che possono anche variare fortemente, arrivando fino ai 17 giorni (e quindi superando di ben 16 giorni i tempi di riferimento). (media esiti Italia 31,17%)
 
Marciano a differenti velocità le strutture dell’Emilia Romagna: se all’Ospedale Morgagni Pierantoni di Forlì (tallonato da quello di Fiorenzuola Val d'Arda) il 78,2% dei ricoverati viene operato entro le 48 ore, nell’Ao SS Annunziata di Cento ci riesce appena l’16,5% (il 17,1% al S.M. Bianca di Mirandola).
La Toscana sfodera con le performance dell’Ospedale Versilia a Camaiore i migliori valori della Regione e di tutte quelle esaminate: è operato entro due giorni l’84,4% dei pazienti con frattura di femore. Mentre il dato peggiore della Toscana si segnala all’Ospedale Serristori di Bagno a Ripoli (23,2%.)
Nel Lazio gli esiti migliori li sfodera l’Ospedale S.M. Goretti di Latina (72,6%) seguito dal Fatebenefratelli e dal S. Andrea di Roma (rispettivamente 71,1% e 70,3%). Pessima la situazione nelle strutture di Palestrina e Rieti al Bernardini entra in camera operatoria entro le 48 ore solo l’1,5% dei pazienti e al S. Camillo de Lellis il 2,9%. Solo il 3% al S. Giovanni Evangelista di Tivoli.

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