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Martedì 25 SETTEMBRE 2012
Antonellis (Anaao Assomed): “Da Polverini voglia di fare, ma scelte non sempre condivisibili”

“Governare in genere è difficile, governare il Lazio è ancora più difficile e sicuramente la situazione che Renata Polverini ha trovato al momento del suo insediamento alla presidenza non era una buona situazione. Colpa non solo della Giunta precedente, ma di decenni di scelte sbagliate, di malcostume e di inadeguate politiche sanitarie. In questa situazione, oggi fortemente condizionata dal livello centrale o, più precisamente, dal Tavolo Massicci sui Piani di rientro, le scelte fatte da Polverini in ottemperanza alle indicazioni del Governo non sempre sono state condivisibili. Non tutte le colpe, però, sono state della Polverini, che ha dimostrato voglia di fare ma, come si è visto in questi giorni, si è trovata circondata da una classe politica indegna e assolutamente inadeguata a gestire la Regione Lazio”.

Così il segretario regionale Anaao Assomed Lazio, Donato Antonelli, commenta i due anni in cui Renata Polverini ha guidato la sanità laziale. Un corso che si è concluso ieri, con le dimissioni della presidente dopo lo scandalo sull’utilizzo dei fondi pubblici che ha coinvolto esponenti di spicco del Pdl laziale.

A Polverini Antonellis rimprovera soprattutto “la mancanza, molte volte, di dialogo e di affrontare i problemi in maniera collegiale e costruttiva. Sappiamo che un commissario ha il pieno diritto di fare decreti, ma molte volte ci siamo trovati di fronte a scelte non condivisibili che ci venivano imposte, e mi riferisco in particolare al decreto 80 che ha stabilito la chiusura di 24 ospedali”. In tutto questo, contesta ancora Antonellis, “nulla è stato fatto per cambiare le politiche sanitarie della Regione che andavano e continuano ad andare verso un privato famelico e verso una Università pletorica. I veri nodi, che sicuramente erano difficili da affrontare, non sono stati però nemmeno toccati”.

Oltre ai quelli citati (privato e Università), il segretario regionale Anaao cita, ad esempio, “la mancanza di una politica territoriale vera e di soluzione a un problema importante come il precariato”.

Tuttavia, “non tutte le croci possono andare sulla Polverini”, precisa Antonellis, secondo il quale “forse la Polverini ha tollerato troppo dell’operato dei politici laziali, ma non credo sia personalmente coinvolta nella vicenda per avere vantaggi personali. Certo, chi sta a capo, paga sempre e oggi la Polverini ha pagato le colpe di una politica indegna”.

Per Antonellis, infatti, non si può definire in altro modo una politica che ha messo in atto “un malcostume e un ladrocinio volgare di questa portata in una Regione dove si riducono gli stipendi agli operatori sanitari, dove si riducono i fondi aziendali per tutto quello che serve a curare i malati e dove si fa pagare i ticket ai disabili”.

In definitiva, quella di Antonellis nei confronti della Polverini non è una completa bocciatura. “Esce di scena forse la persona che è meno colpevole della catastrofe a cui assistiamo. Ma è un bene che esca di scena perché con lei esce di scena il malcostume della politica laziale”.
 

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