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Mercoledì 23 GIUGNO 2010
Farmaci: il prezzo industriale italiano è il più basso d’Europa
Uno studio Cergas Bocconi (Centro di ricerche sulla gestione dell’assistenza sanitaria e sociale) ha analizzato i prezzi industriali dei farmaci con obbligo di prescrizione nel nostro Paese, rilevando come questi siano inferiori mediamente del 20% a quelli dei Paesi principali del’Ue. Gli analisti del Cergas, hanno sottolineato come per i farmaci con obbligo di prescrizione i prezzi di vendita da parte dell’industria siano più bassi in Italia – sempre in confronto ai principali partner comunitari – dal 5 al 53% con una media del 20%, ponderando le differenze con la struttura dei consumi in Italia, e lo scarto è ancora maggiore per quelli coperti da brevetto.
L’analisi del Cergas ha messo a confronto i prezzi industriali dei farmaci dispensati nelle farmacie nel 2009 in Italia, Austria, Belgio, Francia, Germania, Irlanda, Spagna, Regno Unito e Svezia (in pratica l’80% del mercato dell’Unione Europea). La prima evidenza dal confronto internazionale basato sulle prime 200 molecole in Italia (il 92% del mercato per farmaci con prescrizione) è che sulla totalità del campione i prezzi industriali italiani risultano più bassi di tutti gli altri Paesi che li superano, rispettivamente del 12-18% (Francia, Belgio, Svezia e Austria) e del 34% (Germania).
“Il risultato conferma nella sostanza nostre precedenti rilevazioni e uno studio bilaterale svolto dal Department of Health inglese” spiega il coordinatore della ricerca Claudio Jommi, responsabile dell’Osservatorio Farmaci del Cergas e professore associato presso l’Università del Piemonte Orientale. “Ed evidenzia come la leva prezzo stia ancora agendo quale principale fattore di contenimento della spesa farmaceutica”.
“Il risultato è sistematicamente confermato, indipendentemente dagli indici di prezzo utilizzati e dal fatto che siano state considerate le prime 200 molecole in Italia o quelle comuni tra le prime 200 in Italia e nei Paesi di confronto) per i farmaci coperti da brevetto.
Per quelli il cui brevetto è scaduto, invece, spiega ancora Jommi “l’analisi mostra che facendo riferimento alla situazione dei consumi in Italia, il livello dei prezzi è inferiore a quello della maggioranza dei Paesi. Considerando le molecole comuni tra le prime 200 in Italia e le prime 200 nei Paesi di confronto, l’Italia ha prezzi più alti solo rispetto a Svezia, Spagna e Regno Unito”.
“Anche nel comparto dei farmaci fuori brevetto dunque – conclude – l’Italia comincia ad avere prezzi inferiori a quelli degli altri Paesi, per effetto della sempre più estesa produzione di farmaci generici e del taglio prezzi che li ha riguardati”.
Differenza del prezzo industriale nel 2009 rispetto all’Italia (in %)*
Paese
Totale mercato
Farmaci lanciati
dopo il 1990
Con brevetto
Con brevetto
scaduto
Austria
+17,7
+13,5
+15,1
+18,4
Belgio
+18,7
+23,4
+23,9
+10,7
Francia
+12,0
+10,3
+12,2
+8,4
Germania
+33,8
+30,6
+38,5
+30,8
Irlanda
+52,6
+54,7
+34,8
+65,9
Spagna
+4,8
+17,2
+9,2
-7,5
Svezia
+15,2
+34,2
+40,0
-0,3
Regno Unito
+6,8
+8,1
+15,3
+0,2
Fonte: elaborazione Cergas Bocconi su dati IMS Health sulle prime 200 molecole in Italia
* Indice di prezzo basato sulla struttura dei consumi in Italia
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