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Mercoledì 31 OTTOBRE 2012
Filippini (Cn): “Con norma su principi attivi sperimentali, mercato italiano più competitivo”

“L’approvazione del decreto sanità archivia definitivamente l’obbligo di autorizzazione specifica per la produzione di principi attivi a uso sperimentale. Si tratta di un traguardo importante per il mercato farmaceutico italiano. Senza l’obbligatoria autorizzazione dell’Azienda del Farmaco le aziende produttrici italiane potranno finalmente competere  con i concorrenti stranieri senza penalizzazioni burocratiche. Finalmente vince la giusta competitività e si sotterra una burocrazia demenziale che in questi anni ci ha inspiegabilmente penalizzati”. Ad affermarlo è Alberto Filippi, senatore del Gruppo di Coesione Nazionale, commentando l’approvazione in Senato del Decreto Sanità che attua definitivamente la modifica normativa da lui introdotta al decreto legislativo 24 aprile 2006 n.210 sui principi attivi sperimentali. Con l’art. 10 è, infatti, abolito l’obbligo per le aziende produttrici di autorizzazione dell’Agenzia del Farmaco qualora “la produzione sia effettuata nel rispetto delle norme di buona fabbricazione in un’officina autorizzata alla produzione di materie prime farmacologicamente attive”

“La nuova norma – dichiara Filippi, già firmatario del  disegno di legge Disposizioni urgenti in materia farmaceutica  as 2014, promotore di un ordine del giorno alla legge Finanziaria 2009 e di numerose interrogazione parlamentari al ministro della Salute -  è il traguardo di un lungo lavoro normativo che mi ha visto impegnato in questi anni per porre fine ad una grave distorsione del mercato italiano. E finalmente dopo anni di richieste inascoltate dall’ex ministro della Salute Fazio, l’attuale ministro Balduzzi  ha accolto le mie proposte.  Da oggi – conclude il senatore - l’Italia si allinea alla normativa europea preparandosi ad essere un competitor temibile sul mercato, una competitività che si tradurrà in un aumento delle esportazione, in una maggiore capacità di assumere, in maggiore PIL e nella possibilità di evitare la fuga di tanti cervelli”.
 

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