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Lunedì 04 MARZO 2013
I 10 consigli della Fli contro i disturbi del linguaggio

Ecco le "dieci attenzioni" suggerite dalla Federazione Logopedisti Italiani (Fli) ai genitori e agli insegnanti per aiutare il bambino a instaurare una buona comunicazione.

1 – Attenzione all’ambiente. Il vostro bambino può essere facilmente distratto. È quindi necessario creare un ambiente che favorisce la comunicazione, in cui rumori, distrazioni e luci siano controllati.

2 – Attenzione alla postura. Cercare la postura che consenta al vostro bambino la massima stabilità e controllo visivo. Questa attenzione permette uno scambio comunicativo sereno.

3 – Attenzione al contatto oculare. Cercate e mantenere sempre il contatto oculare con il vostro bambino. Evitate, per esempio, di spostare lo sguardo verso il telefonino..

4 – Attenzione all’alternanza. I turni comunicativi devono essere rispettati. Si parla una volta per uno.

5 – Attenzione al tempo. Il vostro bambino ha bisogno di tempo per programmare la risposta. Non incalza telo con continue domande, aumentereste solo la confusione. Dategli tempo per pensare ad organizzare la risposta

6 – Attenzione alla comunicazione. Utilizzate tutti i canali comunicativi e le strategie più adatte per il vostro bambino. La comunicazione non è solo verbale, sfruttate anche il canale mimico.

7 – Attenzione alla ‘disconferma’. Non fingete di aver capito. Date chiari feedback al vostro bambino rispetto alla non comprensione del messaggio, guidandolo e aiutandolo nella riformulazione della frase.

8 – Attenzione alla ‘conferma’. Verbalizzate in modo corretto ciò che avete capito dal vostro bambino ed aspettate una sua conferma.

9 – Attenzione all’iniziativa comunicativa. La comunicazione ha inizio e si sviluppa se c’è intenzionalità e volontà a comunicare. Sfruttate tutte le situazioni motivanti per inserire il bambino in un circolo comunicativo, oppure ponete il bambino in situazioni di scelte motivanti.

10 – Attenzione al linguaggio. Usate un linguaggio adeguato al livello del bambino: un bimbo che non parla non è sempre un bimbo che non capisce.

E per concludere non esitate a comunicare con il logopedista per dubbi, curiosità, o per un semplice confronto.



 

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