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Lunedì 25 MARZO 2013
Scioscia (Forum Parafarmacie): “Sistema contributivo previdenziale ingiusto. C’è bisogno di riforma”

“A seguito delle dichiarazioni di protesta contro l’ENPAF, in ultimo l’intervento di Luisanna Pellecchia, sindacalista della Fisascat Cisl Salerno, che minaccia una class action nei confronti dell’ente previdenziale dei farmacisti che secondo una recente pubblicazione è tra le casse più parsimoniose, con i suoi 108.348 iscritti e il costo di €  2,46 ad iscritto”. Lo afferma in una nota Giuseppe Scioscia presidente del Forum Nazionale delle Parafarmacie che specifica come oltre a sposare le osservazioni portate “aggiungiamo le nostre sull’ ente previdenziale della nostra professione che ha bisogno a nostro avviso di una riforma radicale”.
 
“Già come associazione – ricorda Scioscia - abbiamo fatto nel 2011 una interrogazione parlamentare al riguardo, che non ha sortito nessun effetto e già abbiamo fatto presente il problema al Presidente dell' ENPAF Dottor Croce , ma anche qui non abbiamo avuto nessun riscontro.
La domanda è la seguente: come è possibile che una Parafarmacia debba pagare la quota ENPAF per intero esattamente come una Farmacia? Noi riteniamo che questo sistema contributivo sia profondamente ingiusto non solo verso le Parafarmacie ma anche tra le farmacie stesse”.
 
“Se è lampante – specifica - che una Parafarmacia non può essere paragonata neanche lontanamente per volumi di vendite di farmaci ad una Farmacia per il semplice motivo che non ha il farmaco,  è altrettanto chiaro che una Farmacia  che  fattura svariati milioni di euro non può essere paragonata ad una che fattura magari 500000,00 euro od anche meno”.
 
“La nostra proposta – spiega il rappresentante delle Parafarmacie - che presentammo all'Enpaf e sulla quale ci siamo subito dimostrati disponibili ad un confronto prevedeva che il contributo avesse una quota fissa uguale per tutti ed una variabile ancorata ai fatturati.Da parte nostra c'è sempre stata disponibilità al dialogo e capiamo che in un mondo che cambia bisogna essere pronti a recepire i cambiamenti ed attuare tutte quelle misure che siano improntate alla equità di trattamento verso tutti i farmacisti ovunque essi operino”.

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