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Mercoledì 22 MAGGIO 2013
D’Ambrosio Lettieri (PdL): “Un provvedimento di respiro internazionale”

Il lavoro svolto sul disegno di legge di conversione del decreto Balduzzi rappresenta, secondo il senatore Luigi D’Ambrosio Lettieri del Pdl, “la cifra distintiva di una politica che si riaccredita nel proprio ruolo e di un'attività del Governo e del Parlamento che parla una sola lingua e che, pur in un confronto difficile e delicato, è stata capace di consegnare al Paese un provvedimento che si regge sulle gambe della credibilità nazionale e internazionale”.
 
Entrando poi nel merito dell’articolato D’Ambrosio Lettieri sostiene che “Il processo di progressivo superamento degli Opg fu stabilito nella precedente legislatura dopo un lungo o lavoro svolto dalla Commissione d'inchiesta che visitò le sedi dei manicomi criminali. Oggi il decreto reca modifiche che tengono conto delle osservazioni evidenziate dalla giurisprudenza costituzionale in merito alla necessità di non poter differire l'immediata dismissione dei pazienti lì ricoverati, a condizione naturalmente che siano garantiti i requisiti di non pericolosità per la comunità di tali pazienti. Si tratta di modifiche necessarie che condividiamo e vigileremo affinché le date individuate non vengano ulteriormente differite”.
 
Sul secondo articolo “delicatissimo perché attiene ad un tema di particolare sensibilità”. Secondo il senatore del Pdl “tanto il Governo che il Parlamento hanno tenuto conto non solo dell'obiettivo di tenere in equilibrio il diritto alla salute con la libertà di terapia, ma anche di mantenere un altro difficilissimo equilibrio, che è quello tra il rigore della scienza che ricerca la verità ed il senso di solidarietà per chi mai deve rimanere privo della speranza”.
 
Speranza, aggiunge D’Ambrosio Lettieri che “è necessario venga sostenuta da documentate condizioni che consegnino il percorso della scienza medica e farmaceutica al rigore della evidenza e della ripetibilità. Credo che lasciare impregiudicata la prosecuzione della terapia ai pazienti che l'hanno già avviata, così come è stato previsto, la possibilità di prevedere la sperimentazione clinica, la necessità di indagare sul rapporto rischio-beneficio della terapia con le cellule staminali mesenchimali, la necessità di conformare alle linee guida stabilite dal regolamento comunitario n. 1394 del 2007 e la scelta di finanziare con ben tre milioni di euro, per gli anni 2012-2013, la sperimentazione, rappresentino la cifra distintiva di una politica che si riaccredita nel proprio ruolo”. 

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