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Giovedì 23 MAGGIO 2013
Assegnato il premio “Gerbera d’Oro” all'Ulss 4 Alto Vicentino

Nel corso della conferenza stampa di presentazione della XII Giornata Nazionale del Sollievo in programma per il 26 maggio 2013, oggi, presso l’Auditorium del Ministero della salute, è stato assegnato anche il premio “Gerbèra d’oro”, un riconoscimento della Fondazione nazionale Gigi Ghirotti e della Conferenza delle Regioni e delle Province  autonome, attribuito ad una struttura sanitaria che si sia distinta nell’affrancamento dal dolore inutile, alleviando la sofferenza non solo con le terapie più avanzate, ma anche con il sostegno psicologico e attraverso un processo di umanizzazione delle cure.

Fra tutti i progetti è stato indicato quale vincitore del Premio “Gerbera d’oro 2013” quello della Ulss 4 Alto Vicentino “Progetto Giobbe in Cammino 2008-2012”. Nelle motivazioni che accompagnano il riconoscimento si legge, fra l‘altro, che “il progetto è finalizzato a migliorare la qualità della vita dei malati oncologici attraverso la loro totale presa in carico che viene garantita grazie alla promozione dell'integrazione territorio–ospedale. Un’azione resa possibile in particolare mediante l’attivazione di una Centrale operativa unica per la gestione dei malati nella rete dei servizi, ospedale, territorio, per l’intercettazione dei bisogni clinico, assistenziali e sociali, mediante la messa a punto di un modello innovativo per lo sviluppo dell’assistenza h 24 in stretta integrazione tra la medicina territoriale e i medici di continuità assistenziale in attività diurne e mediante la realizzazione di un’ equipe domiciliare con la presenza di palliativisti e psicologi”.

“Il progetto - si legge ancora nella motivazione - si è inoltre contraddistinto per l’integrazione tra servizi pubblici, agenzie private , un coinvolgimento attivo delle Associazioni di volontariato nonché una formazione continua e sul campo di tutti gli operatori”.
Con Giobbe in cammino 2008-2012 è stato garantito “l’accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore da parte del malato, nell’ambito dei livelli essenziali di assistenza, al fine di assicurare il rispetto della dignità e dell’autonomia della persona umana, il bisogno di salute, l’equità nell’accesso all’assistenza, la qualità delle cure e la loro appropriatezza riguardo alle specifiche esigenze, dando piena attuazione alla Legge 38/2010”.
Inoltre fra i tanti progetti pervenuti, quattro sono stati comunque segnalati dalla Commissione che ha attributo il premio.
Si tratta nello specifico:
- Il progetto della Terapia Intensiva Pediatrica – Ospedale dei Bambini V. Buzzi – Istituti Clinici di Perfezionamento di Milano che ha l’obiettivo di migliorare la qualità delle cure e la vita dei bambini con patologie croniche inguaribili, con particolare attenzione alla gestione dei rapporti con le strutture che operano sul territorio, alla gestione domiciliare, limitando al minimo i ricoveri ospedalieri. Anche grazie a progetti come questo si sono fatti grandi progressi nell’assistenza domiciliare ai bambini con patologie croniche complessi e i ricoveri ospedalieri sono diventati molto più brevi rispetto al passato.
- Il progetto “Germogli” promosso dal Centro Cure Palliative (Hospice di Vaio) di Fidenza con il patrocinio dell’AUSL di Parma rivolto ai giovani studenti per una formazione culturale sui valori della solidarietà e del rispetto e sul mistero della morte e della dignità fino all’ultimo istante di vita.
- Il progetto dell’Associazione “Gigi Ghirotti Basilicata” “Offriamogli un Bagno Caldo”, ovvero il piacere di un bagno caldo ai pazienti allettati con una particolare apparecchiatura portatile monouso.
- Il progetto dell’Azienda Ospedaliera di Perugia dal titolo: “Controllo del dolore domiciliare dopo Day Surgery pediatrica” per l’attenzione che rivolge al periodo di convalescenza post-operatoria del piccolo paziente che si svolge a casa. Mentre in ospedale sono possibili i miglioramenti del trattamento del dolore, non è sempre così a casa. Il progetto mira proprio a coinvolge e supportare in questa direzione la famiglia del piccolo paziente.
 

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