quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Mercoledì 29 MAGGIO 2013
Misoprostol. L'induzione del travaglio può essere 11 ore più veloce

A dirlo sono i dati dello studio EXPEDITE, presentati nel corso del primo European Congress on Intrapartum Care, che si è svolto ad Amsterdam: un nuovo applicatore a rilascio graduale di misoprostol, inserito nella vagina, riduce i tempi per il parto vaginale, in confronto al gel di dinoprostone.
 
Molte linee guida di diversi paesi, nonché l'Oms, raccomandano l'uso delle prostaglandinecome farmacoper l'induzione del parto. Il misoprostol è proprio una di queste, una prostaglandina sintetica di tipo E1, contenuta nella lista di "farmaci essenziali" secondo l'Oms stessa. "Sono sempre di più le donne che ricorrono all'induzione del travaglio, e per questo sono necessarie tecniche e sostanze più veloci e sicure", ha detto Deborah Wing, ricercatrice dell'Università della California di Irvine. "I risultati dello studio EXPEDITE dimostrano che il nuovo tipo di somministrazione ha dei vantaggi per quanto riguarda l'efficacia che non sono da sottovalutare".
 
Il trial di fase III, randomizzato, controllato e in doppio cieco, ha coinvolto un totale di 1358 donne in 30 siti negli Stati Uniti, e ha valutato la sicurezza e l'efficacia di un applicatore a rilascio graduale di una dose da 200ug di misoprostol rispetto a un gel vaginale contenente una dose di 10mg di dinoprostone, prostaglandina di tipo E2 attualmente raccomandata per l'induzione del parto.
 
Dai risultati dello studio è emerso come i tempi in cui veniva indotto il parto vaginale con il nuovo metodo di somministrazione rispetto al gel erano molto più veloci: 21,5 ore contro 32,8. Allo stesso modo venivano accorciati i tempi di qualsiasi altro tipo di parto, ma anche quelli di innesco di travaglio attivo e di somministrazione di ossitocina pre-parto.
I tassi di parto cesareo, invece, non mostravano differenze statisticamente significative tra i due trattamenti, così come non risultavano diversi (in media) gli eventi avversi riscontrati nei due gruppi di trattamento.

© RIPRODUZIONE RISERVATA