quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Martedì 15 OTTOBRE 2013
Silenzi (Sigm): “Bene revisione della durata delle specializzazioni, ma non sia un taglio lineare”

“Una revisione della durata di molte scuole è opportuna sia per allineare l'Italia ai tempi medi di accesso all'esercizio della professione degli altri Paesi UE, ma anche al fine di reperire i fondi necessari a finanziare un maggior numero di contratti di formazione specialistica a partire dall'a.a. 2013/2014, così come richiesto dalla petizione, lanciata dal Sigm a fine settembre”. Ad affermarlo, in una nota, è l’Associazione dei giovani medici, commentando le anticipazioni sul testo della bozza di Decreto Legge di Stabilitàe che disporrebbe anche un taglio lineare di un anno alla durata dei corsi di specializzazione di medicina.

“Revisionare, però, non può essere sinonimo di tagli lineari – dichiara Andrea Silenzi, Vice Presidente Vicario del Sigm - esponendosi tra l'altro al rischio di contravvenire a direttive europee che vincolano a 5 anni la durata di alcune tipologie di scuole di specializzazione”. Per tali ragioni i Giovani Medici propongono che venga ripristinata l'articolazione dei corsi antecedente all'applicazione del DM 1 agosto 2005, ovvero quella definita dal DM 11 maggio 1995. “Inoltre, sebbene la riduzione avrebbe la sua reale applicazione a partire dall'anno accademico 2014/2015, è necessario prevedere nel transitorio, in sede di prima applicazione, la possibilità di adesione opzionale, e quindi su base volontaria, del medico in formazione alla norma. – continua Andrea Silenzi – Altrimenti, non indifferenti potrebbero essere i disagi per quanti si troverebbero catapultati fuori dalle scuole di specializzazione, avendo programmato il completamento della propria formazione in una previsione  a 5 anni, magari prevedendo di spendere l’ultimo anno di corso in un’occasione formativa all’estero”.

Per i Giovani Medici “non si può pensare di porre rimedio dall'oggi al domani al mancato adeguamento del capitolo di spesa dei contratti di formazione a seguito dell'innalzamento a 5 anni dei corsi, introdotto nel 2008 (in applicazione al DM 1 agosto 2005)”, ma “è necessario stanziare risorse aggiuntive per colmare il gap in attesa che nel medio termine si esplichino gli effetti della eventuale riduzione della durata del corso”.
 
“Auspichiamo che il Consiglio dei Ministri recepisca le osservazioni fatte pervenire dai Giovani Medici – conclude Andrea Silenzi - Diversamente prenderemmo atto di essere di fronte ad una scelta di tipo ‘ragionieristico’, fatta a scapito della formazione di migliaia di giovani medici in formazione specialistica”.

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA