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Venerdì 20 GIUGNO 2014
Il dibattito. Gli attori in coro: "Costruire reti e creare meccanismi sinergici"

In una fase di profondo ripensamento dei servizi sanitari “la politica deve compiere un salto di qualità, sforzandosi di uscire dalla sacralità del palazzo per intercettare le questioni concrete poste dalla popolazione” è l’appello lanciato da Andrea Mandelli, senatore di Forza Italia e presidente della Fofi, nel corso del confronto che ha seguito la presentazione del Manuale ‘Linee di indirizzo sugli strumenti per concorrere a ridurre gli errori in terapia farmacologica nell’ambito dei servizi assistenziali erogati dalle farmacie di comunità’.

“Esiste un oggettivo problema di risorse – ha aggiunto – ma puntando sulla prevenzione e investendo su progetti in grado di generare ricadute sul territorio, possiamo comunque vincere le sfide impegnative che ci attendono. Altra priorità ineludibile è la creazione di reti che possano valorizzare le singole competenze e mettendo da parte tutti quelli slogan che troppo spesso hanno prevalso. E all’interno di queste reti il farmacista gioca un ruolo nodale, poiché si trova quotidianamente a contatto diretto col cittadino”.

Il tema della salute “va comunque affrontate sempre all’insegna dell’interprofessionalità – ha affermato Maurizio Benato, vicepresidente Fnomceo – e cercando di capire che è l’offerta a creare la domanda. Senza questo presupposto, non si va infatti da nessuna parte. E in questo senso la farmacia rappresenta un solido presidio per tutto il Ssn. Altro aspetto dirimente è quello legato alla formazione, che deve essere imperniata su corsi interprofessionali, che siano concordati e condivisi da tutti gli attori del sistema all’insegna di un unico denominatore comune: l’etica della professione”.

Affinché la nuova farmacia di comunità possa decollare ”è necessario essere in grado di sperimentare – ha auspicato Francesca Moccia, vice segretario nazionale di Cittadinanzattiva – ma allo stesso tempo bisogna saper consolidare i modelli esistenti e valutare se funzionano. Il pilastro su cui edificare il cambiamento è indubbiamente un’organizzazione a rete, che sappia porre al centro il cittadino in modo che il punto di vista civico funga da risorsa primaria per tutto il sistema”.

Altro tema nodale è l’integrazione, “che già avviene col territorio nel momento stesso del ricovero – ha evidenziato Laura Fabrizio, presidente della Società italiana farmacia ospedaliera e dei servizi farmaceutici delle aziende sanitarie (Sifo) – Il paziente va però seguito anche una volta dimesso e nel passaggio da acuzia a cronicità la farmacia dei servizi riveste una funzione decisiva. La nuova farmacia deve in ogni caso essere organizzata tramite un processo standardizzato e reso il più oggettivo possibile, individuando criteri precisi e ben definiti. Questo percorso può rappresentare anche un’enorme occasione di crescita professionale per la vasta e variegata gamma di profili coinvolti”.

Nel complesso serve “un ragionamento che individui quale servizio debba erogare ogni stazione del Ssn – ha messo in luce Claudio Cricelli, presidente della Società italiana di medicina generale (Simg) - Il riassetto organizzativo necessario deve avere un fulcro di gestione e di coordinamento assistenziale rappresentato dalla medicina generale, ma contemporaneamente deve includere una rete interdisciplinare di professionisti della sanità: medici specialisti e ospedalieri, infermieri e farmacisti territoriali. La sfida è riuscire a creare un sistema integrato che generi cure di miglior qualità e che siano sempre misurabili e quantificabili”.

Non si può quindi “prescindere da una programmazione a tutto tondo – ha precisato Beatrice Mazzoleni, presidente Ipasvi di Bergamo – che ci permetta di ragionare in termini di sistema e non di limitarsi a valutare il ruolo del singolo professionista. Le forze dei vari attori in gioco devono quindi convergere verso un unico obiettivo, evitando che si sovrappongano. Sino a oggi è mancata una condivisione sistemica a lungo termine ed è proprio qui che bisogna a tutti i costi intervenire. Meccanismi sinergici consentono infatti di prevenire gli errori e di erogare prestazioni di qualità elevata”.
 

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