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Mercoledì 02 LUGLIO 2014
Sicurezza degli alimenti. OMS: ecco i “cinque punti chiave”

In tema di sicurezza alimentare, la Food Safety dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) fornisce il manifesto “Five key sto safer food” (“Cinque criteri chiave per un cibo più sicuro") - per ulteriori dettagli vedere il documento in allegato -, nel quale ribadisce che Conoscenza=Prevenzione.

1.Mantenere la pulizia: lavarsi le mani prima di toccare gli alimenti e rilavarle spesso mentre si cucina e dopo essere stati al bagno, lavare e disinfettare tutte le superfici di lavoro e i materiali che entrano a contatto con gli alimenti.

2.Separare gli alimenti crudi da quelli cotti.
Inoltre non riutilizzare per altri alimenti utensili e materiali entrati in contatto con alimenti crudi, conservare gli alimenti in recipienti chiusi per evitare ogni contatto tra alimenti crudi e alimenti pronti al consumo.

3.Cuocere completamente gli alimenti
In particolare la carne, la polleria, le uova e il pesce. Portare ad ebollizione a 70°C le zuppe e i ragù, verificare che la carne e la polleria non siano rosa e riscaldare bene gli alimenti cotti e raffreddati che si desidera mettere in tavola caldi.

4.Conservare gli alimenti alla giusta temperatura
Tra le indicazioni di questo punto, non lasciare alimenti cotti per oltre due ore a temperatura ambiente, refrigerare gli alimenti cotti e le derrate facilmente deperibili a temperature preferibilmente inferiori a 5°C, mantenere al caldo gli alimenti cotti (sopra ai 65°C) fino al momento di metterli in tavola, non conservare troppo a lungo gli alimenti anche se in frigorifero e non scongelare a temperatura ambiente gli alimenti surgelati o congelati.

5.Utilizzare acqua a e materie prime sicure
In particolare, impiegare solo acqua potabile o trattata per escludere qualsiasi contaminazione, lavare bene frutta e verdura (soprattutto se consumate crude), non consumare gli alimenti oltre la loro data di scadenza e preferire alimenti trattati in modo da non presentare rischi (come il latte pastorizzato).
Per ulteriori informazioni, vedere il manifesto della Food Safety WHO, in allegato.

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