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Giovedì 04 SETTEMBRE 2014
Balduzzi (Sc): "È necessaria una legge statale"

"Mi sembra difficile, sotto il profilo giuridico-costituzionale, sostenere che siano sufficienti decisioni amministrative delle Regioni, singole o in conferenza, per regolare la fecondazione eterologa. Tali tecniche vanno a incidere infatti su diritti fondamentali della persona, a cominciare da quello a conoscere la propria origine biologica. Anche la distinzione tra scelta delle caratteristiche fenotipiche, ammessa, e selezione eugenetica, vietata, non può trovare la propria fonte in una mera decisione amministrativa". Questo il commento di Renato Balduzzi, presidente della Commissione parlamentare per le questioni regionali.
 

"Occorre dunque - ha aggiunto il parlamentare, professore di Diritto costituzionale - che sia la legge a definire le regole, i limiti e i controlli. E lo deve fare la legge statale, in quanto l'inserimento delle prestazioni sanitarie concernenti la fecondazione eterologa nei livelli essenziali di assistenza è competenza dello Stato, secondo la Costituzione. Tanto più quando, come nella nostra materia, le prestazioni concernenti il diritto sociale alla salute si intrecciano con delicati profili incidenti sui diritti fondamentali, riferibili ad altri titoli di competenza esclusiva dello Stato, come avviene appunto per la problematica concernente la conoscibilità dell'identità dei donatori di gameti, per le sue evidenti connessioni con la potestà statale in materia di ordinamento civile".

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