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Venerdì 05 SETTEMBRE 2014
Sacconi (Ncd): “Da sezione Consiglio di Stato sentenza sconcertante”

“La sentenza della ‘competente’ sezione del Consiglio di Stato sul rifiuto della regione Lombardia di accompagnare a morte Eluana Englaro appare sconcertante per i tempi e per i modi. Essa interviene infatti, a distanza di tempo dal triste compimento dell'operazione eutanasica sulla persona di Eluana Englaro e, ad una prima lettura, sembra affermare che il servizio sanitario nazionale può condurre a morte una persona viva e vegeta ancorché in stato di forte disabilità dalla imprevedibile durata e reversibilità. Il carattere creativo dell'ordinanza che indicò il protocollo farmacologico del processo eutanasico era dimostrato proprio dalla contraddizione con quanto dispongono leggi e statuti che regolano le aziende sanitarie, tutti orientati alla vita”. A parlare attraverso una nota è Maurizio Sacconi, capogruppo al Senato del Nuovo Centrodestra.
 
“Cosa straordinariamente diversa – prosegue il capogruppo– è l'accanimento terapeutico che consiste nel riconoscere la prossimità del decesso e l'inutilità delle terapie tra le quali non possono annoverarsi l'idratazione ed alimentazione di chi non può provvedere a se stesso. E in questo senso si pronunciò a larghissima maggioranza, dal Pdl al Partito democratico, il Senato, che in una mozione affermò proprio non trattarsi di terapie. Ma oggi, aldilà del merito, mi sento mortificato come cittadino e come parlamentare perché il luogo della democrazia, il Parlamento, è sistematicamente spodestato da una giurisprudenza creativa che pur di creare diritti non regolati dalle leggi e probabilmente negati dalla Costituzione arrivano ad interpretazioni ardite di una legislazione e di una Carta che, se non altro per i tempi in cui furono prodotte, non ipotizzavano estensioni o innovazioni che solo il Parlamento può decidere”. 

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