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Martedì 09 DICEMBRE 2014
Ecco perché i lavoratori della Sanità partecipano allo sciopero. La locandina Cgil-Uil
Il blocco dei contratti pubblici e privati, il blocco del turn over, il blocco della contrattazione di secondo livello e il taglio di 31 mld di euro in 5 anni stanno conducendo il SSN al collasso. Il taglio ai servizi e l’accanimento contro i lavoratori peggiorano la vita di tutti. Quella con cui i cittadini hanno a che fare tutti i giorni è una sanità con meno soldi e meno personale, che tiene ancora grazie solo al civismo, all’etica e al senso di responsabilità di chi ci lavora”. Così si legge nella locandina ad hoc ‘Sanità e socio sanitario’ predisposta da Cgil e Uil in vista dello sciopero del 12 dicembre.
“Ma il peggioramento delle condizioni di lavoro degli operatori e delle operatrici – si legge nel manifesto - mettono ogni giorno più a rischio il diritto alla tutela della salute e la qualità dell’assistenza ai cittadini. Nel settore privato della sanità e nel socio sanitario assistenziale la crisi ha rappresentato l’alibi per peggiorare le condizioni di lavoro, aumentare la precarietà, abbassare i salari, moltiplicare la frantumazione sindacale con la sigla di contratti al ribasso.
Ora il governo ha deciso di consegnare la dignità dei lavoratori e delle lavoratrici nelle mani degli imprenditori, rendendo ancora più precario e subalterno il lavoro: la cancella- zione dell’articolo 18, il demansionamento, il controllo a distanza non porteranno maggiore occupazione ma solo una maggiore possibilità di ricatto. La politica del governo Renzi avvilisce il lavoro e regala profitti a questi signori, con incentivi a pioggia non vincolati all’innovazione, alla riduzione del precariato e della disoccupazione, in particolare giovanile”.
“Noi – specifica - abbiamo indicato un’altra strada per uscire dalla crisi, che parte dal riconoscimento della dignità e del valore del lavoro.
-Vogliamo estendere i diritti e tutelare il salario.
-Vogliamo che il lavoro torni ad essere un diritto, come è scritto nella Costituzione,stabile e di qualità.
-Vogliamo migliorare le condizioni di lavoro e sostenere i servizi, perché qualità del lavoro è qualità dei servizi.
-Vogliamo il rafforzamento dello stato sociale per garantire sviluppo, giustizia e coesione sociale.
-Vogliamo rinnovare i contratti.
-Vogliamo ricostruire gli strumenti di democrazia economica perché senza confronto e senza contrattazione non c’è sviluppo equo per il Paese”.
“Contro le politiche di smantellamento – conclude il documento - di tutele e diritti dei lavoratori e dei cittadini. Contro lo strapotere dei padroni nei settori privati, contro la libertà di licenziamento e il demansionamento di lavoratori e lavoratrici per il rinnovo di un contratto nazionale di filiera che unifichi il lavoro svolto in sanità pubblica e privata; per superare il gap salariale tra le professionalità operanti nel terzo settore e quelle della sanità pubblica e privata; per la definizione di regole vincolanti che riconoscano il valore del lavoro all’interno delle tariffe delle prestazioni; per riaffermare il diritto alla rappresentanza; per cambiare verso alle politiche del governo Renzi”.
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