quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Giovedì 20 GENNAIO 2011
Rasi (Aifa): gruppo di lavoro su farmaci e genere era un dovere e un’esigenza

“Oggi i metodi utilizzati nelle sperimentazioni cliniche e la successiva analisi dei dati risentono di una prospettiva maschile che sottovaluta le peculiarità femminili. Non soltanto le caratteristiche biologiche, ma anche quelle socio-culturali differenziano i generi e influenzano lo stato di salute di uomini e donne: i diversi approcci terapeutici, l’efficacia e la sicurezza dei farmaci andrebbero misurati distintamente per la donna e per l’uomo, considerando come necessario l’approfondimento di genere già durante le fasi di ricerca e sviluppo dei nuovi farmaci”. Così il direttore generale dell’Agenzia Italiana del Farmaco, Guido Rasi, spiega le ragioni che hanno portato alla istituzione del Gruppo di Lavoro su farmaci e genere.
“Le differenze biologiche legate al genere – aggiunge Rasi - non sono, infatti, state ancora indagate a fondo e troppo spesso sono scarsamente tenute in considerazione nei trattamenti sanitari in generale e in quelli farmacologici in particolare, pur essendo emerse differenze tanto nell’epidemiologia quanto nei meccanismi e nell’espressione delle principali patologie”.
I trend di popolazione, sottolinea l’Aifa, mostrano aumenti sensibili della vita media, in particolare per la donna; questo incremento della speranza di vita comporterà necessariamente un maggior impiego di risorse e richiederà una migliore appropriatezza nella cura. I dati epidemiologici mostrano, inoltre, che patologie un tempo ritenute tipicamente maschili stanno divenendo prevalenti nella donna (es. patologie cardiovascolari, obesità, carcinoma polmonare), evidenziando in maniera sempre più chiara la necessità di terapie maggiormente mirate, rispetto a quelle attualmente proposte, che tengano conto delle differenze di genere.
“È un dato di fatto – spiega il diretto dell’Agenzia  - che oggi i metodi utilizzati nelle sperimentazioni cliniche e la successiva analisi dei dati risentano di una prospettiva maschile che sottovaluta le peculiarità femminili. Non soltanto le caratteristiche biologiche, ma anche quelle socioculturali differenziano i generi e influenzano lo stato di salute di uomini e donne: i diversi approcci terapeutici, l’efficacia e la sicurezza dei farmaci andrebbero misurati distintamente per la donna e per l’uomo, considerando come necessario l’approfondimento di genere già durante le fasi di ricerca e sviluppo dei nuovi farmaci”.

Ecco i principali obiettivi del Gruppo di Lavoro su farmaci e genere.

© RIPRODUZIONE RISERVATA