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11 OTTOBRE 2015
Lorenzin lancia un appello agli internisti: “Arginiamo l’inappropriatezza”

“Chiedo agli internisti di costituire un esempio professionale nella pratica quotidiana, per arginare l’inappropriatezza clinico diagnostica e i conseguenti rischi per la salute dei pazienti”.
 
È questo l’appello lanciato dal Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ai medici internisti della Simi nel corso della cerimonia inaugurale del loro congresso nazionale.
 
“Si avverte il crescente bisogno di un medico che ponga al centro della sua attenzione non le singole malattie e i singoli organi  ma il paziente come persona nella sua integrità psicofisica – ha detto Lorenzin – l’emergenza da fronteggiare, soprattutto in età geriatrica, è l’epidemia di malati complessi, con due o più malattie croniche ciascuna delle quali può interferire con la cura e l’andamento dell’altra. Di fronte a queste problematiche - ha proseguito il Ministro - è necessaria la rivalorizzazione del ruolo dell’internista, vero Dott. House che risolve i problemi dei pazienti considerando prioritario il ragionamento clinico rispetto a indagini strumentali, sempre più costose, invasive e spesso inutili. Chiedo dunque agli internisti di costituire un esempio professionale nella pratica quotidiana, al fine di arginare l’inappropriatezza clinico diagnostica e i conseguenti rischi per la salute dei pazienti”.
Il Ministro ha inoltre richiamato l'attenzione sulle Linee guida emanate dal ministero del Salute e sul fatto chi è richiesto l'impegno di tutto il personale sanitario all'appropriatezza, strumento indispensabile per arrivare anche ad un risparmio delle risorse.
 
E i medici internisti hanno aderito all’invito lanciato dal ministro  “Tutta la medicina interna italiana ha seguito con grande interesse i recenti provvedimenti ministeriali nella convinzione che vadano nella giusta direzione – ha commentato Gino Roberto Corazza, presidente della Società Italiana di Medicina interna – e aderisce alla richiesta del Ministro di una maggiore e più ragionata appropriatezza prescrittiva”.
 

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