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Venerdì 15 LUGLIO 2016
La testimonianza del chirurgo italiano: “Abbiamo operato come in guerra” (Da Repubblica.it)

"Abbiamo realizzato amputazioni, abbiamo trattato traumi cranici e toracici. Siamo medici tecnologici e queste sembravano ferite di guerra. Ora l'emergenza è risolta. Il grosso problema in questo attentato non sono i feriti, ma i 84 morti sul colpo. E 8 pazienti sono in prognosi riservata". Parla Antonio Iannelli, chirurgo trapiantologo al Centre Hospitalier Universitaire di Nizza, che dà i numeri di una notte da incubo: "Cento pazienti adulti, 38 pediatrici, 12 sale operatorie aperte, i primari che mettevano i gessi".
 
Il dottore è arrivato in ospedale scortato dalla polizia dopo aver messo in salvo moglie e figlia, che avevano cenato con lui a pochi passi dall'attentato proprio sulla Promenade des Anglais e sono rimasti incastrati nella folla urlante”.

La testimonianza raccolta da Repubblica.it

 

 

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