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Lunedì 12 SETTEMBRE 2016
Giombini (Adf): “Ora avanti con il lavoro. Rivolgendo l’attenzione anche alla fase di pre-distribuzione”

“Nella fase di stesura abbiamo segnalato i limiti dell’intervento legislativo del febbraio 2014 e richiesto un’esplorazione a 360 gradi di un fenomeno multifattoriale che nasce già in fase di pre-distribuzione, dato che le nostre rilevazioni evidenziano per diversi farmaci interessati al fenomeno forti differenze (fino al 90%) tra le quantità richieste e quelle consegnate dalle industrie ai nostri associati”. A denunciarlo è Mauro Giombini, presidente ADF (Associazione Distributori Farmaceutici) commentando, con “soddisfazione”, la sottoscrizione del Documento condiviso contro la carenza di farmaci da parte delle Associazioni di categoria della filiera del farmaco insieme al Ministero della Salute, alle Amministrazioni interessate e ai NAS, sotto la regia dell’AIFA. Nel documento viene riordinata la normativa finalizzandola all’interesse del paziente e vengono richiamate le caratteristiche del distributore e del farmacista con i rispettivi obblighi.

“Il Documento condiviso – per Giombini - è apprezzabile perché corregge la tendenza delle Regioni a concedere autorizzazioni per la distribuzione all’ingrosso a richiedenti privi di requisiti minimi strutturali che da parte nostra sono ritenuti imprescindibili per svolgere l’attività di distribuzione intermedia fullline alle farmacie. Lodevole in merito l’iniziativa della Regione Lazio, che ha revocato più di un’autorizzazione impropria grazie ad un’attività di controllo dei NAS ben mirata. D’altronde dove i NAS hanno visitato aziende distributrici tradizionali non ci risulta dalle nostre associate sia stata comminata alcuna sanzione, nonostante numerosi e ripetuti controlli”.

Per Giombini “rimangono tuttavia aperti altri due punti, oltre all’identificazione di criteri fisici di minima dei magazzini: la condivisione dei rilevamenti effettuati e dei dati in possesso anche di altre Associazioni di categoria, completati dal confronto con il quadro prescrittivo delle ricette elettroniche e la conseguente definizione di un adeguato livello di copertura negli approvvigionamenti”.

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