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Giovedì 15 SETTEMBRE 2016
Grasselli (Fvm): “Altri tagli alla sanita? Così si va verso la macelleria sociale”

"L'economia non riparte - afferma il Presidente della Federazione Veterinari e Medici Aldo Grasselli - e allora la scure del Governo si abbatte di nuovo sulla sanità per 1,5 miliardi nella prossima legge di Bilancio.  L’opposizione, al disegno dell'Economia, della ministra Lorenzin che chiede di mitigare l’intervento con una tassa sulle sigarette sembra un disperato quanto simbolico tentativo di rianimazione del Servizio sanitario nazionale che sta per entrare in coma. Tutti gli indicatori ci confermano che la tutela della salute degli italiani è a rischio. Dati precisi attestano che 10 milioni di italiani , 1 su 6, non riescono a curarsi".

"Quando denunciavamo - sottolinea Grasselli - il sotto finanziamento della Sanità prevedevamo proprio questo: che nell'inerzia e nella incapacità politica di governo e regioni i cittadini venissero lasciati soli di fronte alla loro fragilità e alle malattie riportando il paese ad una condizione di diseguaglianza sociale e povertà post bellica.  Se il sistema ancora regge, dopo il blocco delle assunzioni che ha visto uscire dagli ospedali 6000 medici e molti altri sanitari non rimpiazzati, è solo perché chi è rimasto in corsia e nei servizi sta dando prova di grande abnegazione e di senso del dovere. Se il basilare diritto alla salute è ancora esigibile in modo appropriato questo dipende da fattori di casualità territoriale e dalla determinazione del personale del Ssn".

"Non c'è più - denuncia il Presidente - una uniforme tutela e portabilità del diritto alle cure e alla prevenzione. Non c'è più la sovranità dei cittadini sulla salute, una sovranità che il presidente Mattarella ha riesumato per ribadire che al prossimo Referendum votano gli italiani, non gli ambasciatori.  Se Renzi cerca di raschiare un centesimo a sigaretta (nuova tassa sul fumo) e non sa o non vuole recuperare un euro dai miliardi di evasione fiscale accumulati negli anni c'è poco da "stare sereni". Il ministro Padoan, proprio come fecero altri suoi illustri colleghi di coalizioni opposte, per rispettare le indicazioni di Bruxelles e non potendo forzare il rapporto deficit-Pil, fa quello che risulta più facile (e in ultima analisi strutturalmente inefficace): riduce la spesa tagliando la sanità".

"Non sarà facile - prosegue Grasselli -, in questo scenario, trovare una qualche garanzia per aprire una tornata contrattuale per il pubblico impiego che aspetta un rinnovo da 8 anni, in particolare per il personale medico e sanitario che cura con sempre maggior difficoltà un paese che invecchia.  FVM e i sindacati che rappresentano le preoccupazioni e le esigenze del personale della sanità hanno fatto tutto quello che era possibile per denunciare - senza aprire conflitti sociali - una mancanza di strategia per la difesa della salute e per il mantenimento del SSN che è l'unica infrastruttura universalistica e solidale che può assicurare tutto il paese".

"Oggi - conclude il Presidente della Federazione dei Veterinari e Medici -, di fronte all'ennesimo attacco al Servizio sanitario nazionale che si profila, non possiamo pensare di assistere passivamente alle scelte esiziali che preannuncia il Governo. Se qualcuno nel Governo pensa di colpire ancora la sanità pubblica sappia che non staremo con le mani in mano".
 
 
Lorenzo Proia

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