quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Venerdì 27 GENNAIO 2017
La precisazione della Regione: “Limiti non valgono se richiesta è del magistrato. Per il resto, garanzia per evitare incompatibilità”

In relazione alla polemica rivolta al nuovo modello regionale di gestione dei sinistri in sanità da parte del sindacato degli specialisti in medicina legale Sismel, la Regione del Veneto precisa quanto segue:
“Con la nota regionale del 23 gennaio2017 si è ritenuto di sottolineare l’incompatibilità sussistente per il medico dipendente, convenzionato o universitario del Servizio Sanitario Regionale che, in regime di libera professione, assuma da soggetti privati incarichi retribuiti, diretti ad attivare una pretesa economica nei confronti delle Aziende sanitarie del Veneto.
Ovviamente, tale limite – come esplicitato nella nota – non si rileva qualora l’attività professionale del medico venga richiesta dalla Magistratura perché orientata all’accertamento delle responsabilità, vigendo, quindi, detta incompatibilità per il personale SSR solo per l’attività prestata in favore di privati contro le Aziende SSR.

Quindi non già una volontà di provocare l’affermata “violazione dei diritti dei paziente”, quanto, invece, lo scrupolo di fornire chiare indicazioni per evitare che il personale medico possa incorrere in situazioni di incompatibilità.

La ratio di tale disposizione – che la Regione ha ritenuto solo di ricordare – trova coerente applicazione, tra le altre, anche nel nuovo approccio delle Aziende Sanitarie verso i reclami dei cittadini, per i quali la Regione ha non solo potenziato i canali di comunicazione diretta con i Direttori generali, ma anche imposto modalità operative alle Aziende che prevedono – in applicazione del modello di gestione dei sinistri - l’immediata presa in carico del problema, l’ascolto dei cittadini e la valutazione tecnica dei motivi di doglianza a garanzia del diritto alla salute”.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA