quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Venerdì 24 FEBBRAIO 2017
L’obiezione di coscienza in Italia. I dati Regione per Regione

Il numero degli obiettori di coscienza all'IVG resta alto nonostante per il Ministero “non emergono criticità nei servizi”. Nella Relazione al Parlamento presentata nel dicembre scorso il Ministro rileva infatti come “si conferma quanto osservato nelle precedenti relazioni: su base regionale e, per quanto riguarda i carichi di lavoro per ciascun ginecologo non obiettore, anche su base sub-regionale, non emergono criticità nei servizi di IVG”.
 
E che “il numero dei non obiettori nelle strutture ospedaliere sembra quindi congruo rispetto alle IVG effettuate” e che “il numero degli obiettori di coscienza nei consultori, pur nella non sempre soddisfacente copertura dei dati, è sensibilmente inferiore rispetto a quello registrato nelle strutture ospedaliere”.
 
I dati 2014 confermano comunque valori molto elevati di obiezione di coscienza, specie tra i ginecologi (70.7%, cioè più di due su tre) in aumento dello 0,7% rispetto al 2013, con punte vicine al 90% in Molise, Sicilia e Basilicata.
 
Ricordiamo che a livello nazionale, si è passati dal 58.7% del 2005, al 69.2% del 2006, al 70.5% del 2007, al 71.5% del 2008, al 70.7% nel 2009, al 69.3% nel 2010 e 2011, al 69.6% nel 2012, al 70.0% nel 2013 e al 70,7% nel 2014

Tra gli anestesisti nel 2014 si è registrato un calo (48,4% rispetto al 49.3% del 2013).
 
Per il personale non medico dopo gli ultimi anni d’incremento, con valori che sono passati dal 38.6% nel 2005 al 46.5% nel 2013, nel 2014 c’è stato un leggero calo al 45,8%. 

 .

© RIPRODUZIONE RISERVATA