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Martedì 28 FEBBRAIO 2017
Marazziti (DeS): "Legge è passaggio storico. Meno medicina difensiva d'ora in poi"

“Una piccola grande legge, un passaggio storico per la società italiana”. Così ha commentato Mario Marazziti, Presidente della Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati il via libera finale alla legge sulla sicurezza delle cure e della persona assistita e sulla responsabilità professionale del personale sanitario.
 
“L’approvazione definitiva, oggi alla Camera, della legge sul rischio clinico e sulla responsabilità professionale e la sicurezza delle cure è una pietra miliare per ridurre gli sprechi e l’inefficienza sanitaria della medicina difensiva. E per garantire i cittadini che subiscano episodi di malasanità per un dovuto risarcimento”, ha messo in evidenza Marazziti. “E’ un provvedimento che dà più sicurezza all'intero sistema, a tutti i professionisti della sanità e alle stesse strutture sanitarie attraverso un sistema di assicurazione generalizzato. Meno medicina difensiva, d'ora in poi”.
 
“E’ una legge che aspettava da più di 10 anni, di iniziativa parlamentare, maturata all'interno della Commissione Affari Sociali della Camera con un lavoro corale”, ha poi ricordato. “E’ un provvedimento di cui sono fiero di aver contribuito all'accelerazione per arrivare all'approvazione finale, fin dall'inizio del mio incarico di Presidente della Commissione Affari Sociali nell'estate del 2014”.
 
“La vita di tutti gli italiani è un po’ più sicura grazie anche a questa legge, che darà i frutti nel tempo” ha aggiunto Marazziti. “E’ un passaggio di giustizia perché potrà ridurre il dolore del torto subito di chi ha ricevuto un danno grave, chiarendo le eventuali responsabilità civili e penali”.
 
E ha poi concluso: “E’ una legge che consente a tanti medici e a tutti gli esercenti le professioni sanitarie, ai chirurghi a cui ci rivolgiamo in caso di bisogno, agli infermieri che ci aiutano a vivere meglio, di fare con serenità il loro lavoro. E ci sarà piu’ trasparenza: le strutture sanitarie saranno tenute a fornire ai pazienti la documentazione clinica, su richiesta, entro sette giorni”. 

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