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Giovedì 21 SETTEMBRE 2017
Guerra (Min. Salute): “Nostro obiettivo è tutelare salute dei cittadini”

In relazione alle dichiarazioni fatte dalla Regione Veneto sulla vicenda Pfas il Direttore generale della Prevenzione del Ministero della Salute, Ranieri Guerra si dichiara “sorpreso che la Regione non abbia preso in considerazione il recentissimo DM 14.06.2017, richiamato nel parere sui PFAS, che il Ministero della Salute ha emanato, di concerto con il Ministero dell’Ambiente (con cui non esiste nessuna difformità di visione) assegnando alle strutture regionali e locali il compito di effettuare analisi di rischio e controlli sito-specifici per inquinanti da monitorare e con frequenza analitica, attraverso lo strumento innovativo dei Piani di Sicurezza”.

“La questione – sottolinea Guerra – è meramente di natura tecnica ed è ben esplicitata nel parere del Ministero della Salute in cui è richiamata la necessità e l’urgenza di controllare non solo i PFAS ma anche ogni altro elemento di potenziale contaminazione del suolo e delle falde idro-potabili, secondo i più recenti criteri di prevenzione, attuati tramite i Piani di Sicurezza. E vorrei inoltre ricordare che il Ministero della salute ha altresì proposto lo stanziamento di 2 milioni di euro in favore della Regione Veneto per contribuire alla spesa per gli interventi correlati alla tutela sanitaria”.

“Considerato lo stato di contaminazione dei territori del Veneto - precisa il Direttore generale della Prevenzione - dove da circa 50 anni insiste uno dei maggiori stabilimenti di produzione di fluoropolimeri, desidero evidenziare come il Ministero della Salute ha reso obbligatori valori di parametro per i PFAS, pur non contemplati dalla normativa, per tutelare la salute umana in piena applicazione dell’art. 11 del Decreto Legislativo 31/2001. Ciò senza voler escludere l’introduzione di parametri della classe dei PFAS a livello nazionale, come ben specificato nel parere”.

“L’interesse del Ministero – conclude - è quello di tutelare la salute dei cittadini attraverso i migliori strumenti e le migliori metodologie riconosciute a livello scientifico e tecnico e lo sta dimostrando anche attraverso il coinvolgimento costante dell’ISS in tutte le fasi critiche emerse nell’inquinamento del vasto territorio veneto”.

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