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Mercoledì 27 SETTEMBRE 2017
Musumeci (San Camillo): “Cuore perfettamente funzionante, morte del donatore causata da incidente in piscina”

Il cuore trapiantato nel corpo dell’uomo deceduto poco dopo al San Camillo di Roma era “perfettamente funzionante” ed è “assolutamente falso quanto scritto sui giornali”, che hanno parlato di cuore malato ed errore medico. Ad affermarlo è stato il direttore della cardiochirurgia del San Camillo, Francesco Musumeci, nel corso di una conferenza stampa convocata a seguito delle polemiche sollevate sul caso.

“Il donatore, di 46 anni, è deceduto – parliamo di morte celebrare – a seguito di un tuffo in piscina”, ha precisato Musumeci nel corso della conferenza stampa. “Si era pensato che potesse essere un infarto ma all’ospedale San Raffaele di Milano il paziente è stato sottoposto a una coronarografia, che ha dimostrato che le coronarie erano assolutamente normali. Successivamente il paziente è stato sottoposto a ecocardiogramma che ha dimostrato che il cuore era in condizioni assolutamente perfette”.

Il direttore di Cardiochirurgia del San Camillo spiega che il paziente è rimasto in terapia intensiva, a Milano, con un danno celebrare irreversibile, ed è stato quindi preso in considerazione come potenziale donatore. “Durante il ricovero – precisa Musumeci - il paziente non ha fatto terapia con farmaci inotropi, che vengono utilizzati per aiutare la funzione del cuore, ma il cuore del paziente funzionava talmente bene che non c’è stato bisogno di questi farmaci”.

Corretta, quindi, per Musumeci, la valutazione fatta dal San Raffaele e quella “fatta sugli esami del San Raffaele dall’équipe che si è occupata del prelievo, che ha valutato anche visivamente l’organo, avendo aperto il torace, e riscontrato che l’organo era perfettamente funzionante”.

 

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