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Giovedì 05 OTTOBRE 2017
In Consiglio Regionale respinta Mozione della Minoranza che chiedeva di accogliere le richieste dei medici

Il Consiglio regionale, riunito martedì in seduta straordinaria per esaminare la Mozione, presentata dai consiglieri di Minoranza, relativa a: “La Giunta regionale accolga le richieste dei medici di medicina generale di attuazione del Piano socio-sanitario per scongiurare lo sciopero e il conseguente blocco dei servizi”, ha bocciato l’atto.

La Mozione è stata respinta con 25 voti contrari, a fronte di 21 favorevoli e nessun astenuto.

Critico il Pd. “È incomprensibile il chiudersi a riccio della maggioranza a difesa di ciò che non ha fatto. Avevamo dato la massima disponibilità a modificare la mozione per trovare dei punti di convergenza, a partire dalla riapertura del dialogo con i medici per evitare lo sciopero e le ricadute sui cittadini. Ma ci siamo trovati di fronte a un muro”, hanno commentato in una nota i Consiglieri regionali del Partito Democratico Stefano Fracasso (Capogruppo), Bruno Pigozzo e Claudio Sinigaglia.

“Avevamo ridotto i temi sul tavolo portandoli a tre, per arrivare a un’intesa. Oltre alla ripresa delle trattative con i medici di medicina generale, chiedevamo di ripartire in Quinta commissione con la riforma delle Ipab per poterla chiudere in aula in un paio di mesi e infine di realizzare entro il 2018 i posti letto nelle strutture intermedie, scesi dai 1263 del Piano sociosanitario a 883. Era una mediazione di buonsenso, per dare un segnale chiaro ai cittadini e ai medici. La scelta della maggioranza è un suicidio ingiustificabile, anche perché durante la discussione sono stati ammessi alcuni errori ed è stata evidenziata la necessità di una rimodulazione del Piano” ha detto il Consigliere Pigozzo nella replica finale.

“Occorreva fare un ‘tagliando’ - ha aggiunto il Capogruppo Stefano Fracasso in dichiarazione di voto - perché il passaggio del baricentro dall’ospedale al territorio per affrontare le cronicità non funziona. Le medicine di gruppo come definite nel Piano sociosantiario non ci sono, così come mancano i posti letto negli ospedali di comunità e la legge di riforma delle Ipab che aspettiamo da oltre 15 anni. Avevamo chiesto questo Consiglio a partire da una protesta per sollevare il coperchio sul secondo pilastro del Piano sociosanitario, ancora non realizzato. E che, se non si ritorna al tavolo delle trattative, difficilmente si realizzerà”.

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