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Mercoledì 24 NOVEMBRE 2021
Terapie avanzate. Da Iss e Assobiotec un nuovo modello di gestione per arrivare velocemente al letto del paziente

Più di 2.600 studi clinici in corso nel mondo, di cui 240 in fase 3 (158 portati avanti dall’industria bio-farmaceutica, 85 da accademia, governi o altre istituzioni). Brusaferro: “Sostenere l’innovazione significa favorire un trasferimento clinico equo ed efficace”. Palmisano: “E’ indispensabile un tavolo di confronto permanente fra tutti gli attori del Sistema Salute”. L’Associazione presenta anche il suo nuovo position paper Cell&Gene

Dialogo costante fra pazienti, clinici e istituzioni per rafforzare l’alleanza e fare rete comune. Questo il focus del webinar “Terapie avanzate in Italia: l’oggi e il domani” organizzato da Istituto Superiore di Sanità e Assobiotec-Federchimica” che si è tenuto oggi in ISS. L’obiettivo è quello di migliorare gli interventi in tutte le fasi di una nuova terapia: dalla preclinica allo sviluppo clinico fino all’autorizzazione ed alla somministrazione ai pazienti.
 
“Solo una forte alleanza tra enti di ricerca, istituzioni ed imprese innovative – dice Silvio Brusaferro presidente dell’ISS -  può mantenere alto il livello di innovazione in Italia. Mentre la messa a punto di trattamenti innovativi e sostenibili (spesso anche a partire da una ricerca di tipo accademico) è una responsabilità delle aziende produttrici, il compito delle istituzioni è quello di garantire lo sviluppo di terapie efficaci e sicure e di favorirne il trasferimento al letto del paziente. La sfida del futuro è offrire la possibilità a tutti i pazienti di essere trattati in modo equo e sostenibile colmando le discrepanze regionali”.
 
Il webinar di oggi mira a promuovere il dialogo tra i diversi stakeholder per affrontare con successo l’importante sfida dell’accesso all’innovazione, con particolare riferimento alle terapie geniche. Sfida che richiede l’introduzione di nuovi modelli rispetto a tutte le fasi di sviluppo di questi prodotti e la necessità di rafforzare un confronto fra tutti gli attori coinvolti per favorire uno sviluppo metodologicamente rigoroso delle Terapie Avanzate e, soprattutto, un trasferimento tempestivo al letto del paziente dei frutti della ricerca all’insegna di sostenibilità ed equità.
 
“Nell’incontro dello scorso anno fa ci eravamo detti che le terapie avanzate rappresentano una frontiera importante e una significativa risorsa per il futuro ma si confrontano con una sfida altrettanto importante che è quella dell’accesso all’innovazione – spiega Patrizia Popoli Direttrice del Centro nazionale ricerca e valutazione preclinica e clinica dei farmaci dell’ISS -. A distanza di 14 mesi la sfida è ancora lì, sebbene siano stati fatti dei passi avanti. Pazienti affetti da malattie gravi e prive di terapie soddisfacenti hanno il diritto di accedere rapidamente a trattamenti potenzialmente efficaci, e rendere possibile questo diventa quindi un dovere per aziende ed istituzioni. A queste ultime, in particolare, spetta il difficile compito di fornire un supporto regolatorio alle imprese, di garantire lo sviluppo di farmaci sufficientemente efficaci e sicuri, di adottare delle strategie di valutazione che si adattino alla complessità delle terapie avanzate pur mantenendo il necessario rigore metodologico, di identificare e mettere in atto le misure organizzative per il trasferimento clinico delle scoperte”.
 
Solo un anno fa, in occasione del primo webinar ISS Assobiotec-Federchimica sulle Terapie Avanzate, si parlava di una decina di terapie disponibili in Italia. Negli ultimi 12 mesi sono state approvate da EMA 4 nuove ATMP. Oggi sono 14 quelle già in commercio in Europa, approvate per 17 indicazioni. 7 hanno ricevuto la rimborsabilità da AIFA, mentre 6 terapie avanzate sono in corso di valutazione. I dati dell’ultimo Report ATMP Forum, ci dicono anche che le nuove sperimentazioni in corso sono per una ventina di patologie e che le aree terapeutiche maggiormente coinvolte sono l’oncologia e l’ematologia. Una fotografia che mostra chiaramente come il numero di queste terapie è destinato rapidamente a crescere. Un trend confermato anche dai dati di Alliance Regenerative Medicines che parlano di più di 2.600 trials nel mondo, di cui più di 240 già in fase 3 (158 portati avanti dall’industria bio-farmaceutica, 85 da accademia, governi o altre istituzioni). Nei prossimi 10 anni arriveranno dunque nella pratica clinica molte nuove terapie, destinate a patologie sempre di nicchia, ma sicuramente meno rare.
 
Dichiara Riccardo Palmisano, Presidente di Assobiotec-Federchimica “Per vincere la sfida di un accesso rapido all’innovazione serve un’alleanza permanente tra enti di ricerca, imprese innovative ed enti regolatori. Per questo proponiamo di rafforzare la già proficua collaborazione nata lo scorso anno nella Tavola Rotonda con ISS, Ministero della Salute, AIFA, Regioni, attraverso l’istituzione di un tavolo di confronto permanete che possa, in maniera periodica, riunirsi. L’obiettivo è chiaro: evidenziare e sciogliere, insieme, i tanti nodi che ancora oggi si incontrano lungo tutte le diverse fasi di sviluppo di queste terapie. Il progresso della scienza è inarrestabile e tutti gli attori del Sistema Salute devono collaborare per garantire ai pazienti il massimo beneficio”.
 
“Quando una dozzina di anni fa è nato, in Assobiotec-Federchimica, il gruppo di lavoro Cell & Gene, specificamente dedicato alle Terapie Avanzate – aggiunge Luigi Boano, Vice Presidente dell’Associazione industriale - poteva sembrare a molti un prematuro salto in avanti. Era invece forte in noi la consapevolezza di quanto queste terapie avrebbero rappresentato, in futuro, il radar delle cure per diverse malattie dall’esito infausto: malattie rare, tumori… Qui, oggi, mettiamo a disposizione degli stakeholder di riferimento, un nuovo, aggiornato documento di posizione, nel quale sono analizzate e proposte raccomandazioni per una corretta, efficace, sostenibile e sicura gestione delle diverse fasi del processo di gestione degli ATMPs, nell’ottica di garantire la disponibilità di questi farmaci per tutti quei pazienti che possono trarne beneficio. Un documento che, ci auguriamo, possa essere un valido strumento per una maggiore efficienza di sistema nella gestione di questi farmaci”. 

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