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Mercoledì 18 LUGLIO 2012
Spending review. Federfarma: “Taglia a chi risparmia”. Confermata la serrata del 26 luglio

“È inaccettabile che la spending review penalizzi la farmacia che rappresenta l'unico titolo di spesa che ogni hanno rispetta il tetto”. Così Federfarma torna a ribadire le ragioni che vedranno le farmacie di tutta Italia chiuse giovedì della settimana prossima per protesta contro il decreto.

“Spending review vuole dire individuare sprechi e inefficienze per poterli tagliare là dove si generano. Non prendere i soldi ai virtuosi per trasferirli in altri settori meno attenti”. Per questo Federfarma torna a ribadire la sua contrarietà al decreto che taglia la farmaceutica territoriale, “unico titolo di spesa sanitaria che rispetta ogni anno il tetto di spesa prefissato”.

Secondo Federfarma, la revisione della spesa dovrebbe essere un modo per “controllare la spesa pubblica come un giardiniere che taglia i rami secchi e cura quelli malati: ridurre la spesa pubblica senza ridurre i servizi per i cittadini”. E in questo contesto, la farmaceutica territoriale “dovrebbe essere considerato un ramo sano della spesa pubblica”. Le 18.000 farmacie italiane forniscono i dati di tutte le ricette Ssn per un monitoraggio preciso e immediato della spesa e dei consumi dei farmaci distribuiti. “Il Governo – evidenzia quindi  la presidente di Federfarma, Annarosa Racca -  conosce il destino di ogni euro che è stato destinato alla farmaceutica territoriale tramite le farmacie, purtroppo questo è il motivo per cui è così semplice tagliare sulla nostra pelle”

Per Federfarma è quindi “inaccettabile che la spending review penalizzi la farmacia che rispetta il tetto di spesa, che fornisce i dati su come vengano utilizzate le risorse fornite, spesa che resta stabile o diminuisce ogni anno” . Per il sindacato dei titolari di farmacia conferma la serrata indetta per il 26 luglio prossimo per protestare “contro misure che aggraveranno una situazione economica già fortemente compromessa a seguito dei continui tagli operati in questi anni. Temiamo anche per la qualità del servizio farmaceutico fornito ai cittadini e per le conseguenze sull’occupazione nelle nostre farmacie”.
 

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