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Lunedì 29 NOVEMBRE 2021
Dipendenza da cocaina. Si può combattere con stimolazione elettromagnetica del cervello. Lo studio del Careggi di Firenze

Lo studio pubblicato su Plos One. Il gruppo di assistiti arruolati per la ricerca composto da 62 persone, con 15 sedute di somministrazione, dalla durata di 45 minuti per ciascun paziente, tutti i giorni per 3 settimane. Verificato un miglioramento della capacità di resistere alla dipendenza, essenzialmente psicologica. Risultati importanti perché assimilabili a uno studio simile condotto con metodo simile in Messico.

Confermata l’evidenza della efficacia della stimolazione elettromagnetica nel contrasto alla dipendenza da cocaina. È quanto emerge da uno studio dell’AOU Careggi di Firenze condotto nella struttura stessa.

“I risultati della nostra ricerca pubblicati sulla rivista scientifica internazionale PLOS ONE - spiega il professor Guido Mannaioni dell’Università di Firenze, fra gli autori dello studio e direttore della Tossicologia Medica di Careggi - sono a conferma, con metodo rigoroso, dell'efficacia della stimolazione cerebrale con onde elettromagnetiche per la cura della dipendenza da cocaina. La validità della terapia, già in uso in vari centri e in fase di attivazione anche a Careggi è stata studiata e accertata rispetto all’effetto placebo, nella capacità di ridurre nel breve periodo il bisogno di assumere la sostanza stupefacente”.

“La sperimentazione no profit realizzata con finanziamenti di Careggi - prosegue Mannaioni - è stata eseguita secondo il modello del doppio cieco con gruppo di controllo e ha previsto la somministrazione randomizzata della terapia ad alcuni pazienti con apparecchio attivo e ad altri con emissioni neutre, prive di effetti, senza che le persone e i sanitari coinvolti fossero a conoscenza della condizione di funzionamento dello strumento”.

“Il gruppo di pazienti arruolati per lo studio era composto da sessantadue persone – ricorda Antonello Grippo responsabile della Neurofisiopatologia di Careggi – struttura nella quale si è svolta la sperimentazione, con quindici sedute di somministrazione, della durata di circa quarantacinque minuti per ciascun paziente, tutti i giorni per tre settimane. L'applicazione del trattamento è stata effettuata da un team di Tecnici di Neurofisiopatologia, esperti nella metodica coordinati dal dottor Giovanni Lanzo. La terapia con onde elettromagnetiche – aggiunge Grippo – genera micro-scariche elettriche indolore che stimolano le aree del cervello dove si ritiene si trovino i centri della dipendenza, tendendo a ripristinare il fisiologico funzionamento cerebrale”.

“La verifica oggettiva dei risultati raccolti, senza suggestioni involontarie negli sperimentatori e nei pazienti, ignari rispetto all’effettiva somministrazione, ha consentito – spiega il professor Mannaioni – di verificare con rilevante validità statistica, nei soggetti realmente sottoposti alla terapia, un miglioramento della capacità di resistere alla dipendenza, essenzialmente psicologica, causata dall’uso di cocaina. I risultati sono stati confermati a seguito di un periodo di osservazione di 3 mesi. Questi dati indicano che la stimolazione con onde elettromagnetiche può rappresentare una valida possibilità terapeutica per il trattamento della dipendenza da cocaina, per la quale purtroppo non sono ancora disponibili farmaci pienamente efficaci.

“Risultati - conclude Francesco Lolli della Neurofisiopatologia di Careggi e professore associato all’Università di Firenze - particolarmente importanti anche perché assimilabili a quelli riportati in uno studio del 2020 realizzato in Messico da una equipe di ricercatori, con metodo simile a quello applicato a Firenze, a conferma della validità dei dati raccolti che, In primo luogo, rassicurano sull’assenza di effetti collaterali, come cefalea, parestesie o altri sintomi tali da sospendere la somministrazione della terapia”.

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