quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Mercoledì 01 DICEMBRE 2021
Covid. Ecdc dice sì al vaccino per fascia 5-11 alla luce dei casi in aumento. Ma priorità resta aumentare coperture tra adulti

Aumentano in tutta Europa i casi di Covid tra i più piccoli a causa della variante Delta. Fortunatamente il rischio di malattia grave e ricovero resta basso. Nonostante ciò, i dati provenienti dagli Stati Uniti indicano un rischio 37 volte più alto di rischio miocarditi causate dal Covid tra gli under 16 non vaccinati rispetto a quelle causate dagli stessi vaccini. L'Ecdc segnala inoltre che la sindrome multi infiammatoria sistemica causata dal Covid può verificarsi anche tra i bambini senza fattori di rischio noti. DOCUMENTO

Dopo l'Ema, anche l'Ecdc esprime parere favorevole alla vaccinazione contro il Covid per la fascia d'età 5-11 anni. E questo innanziautto alla luce del forte incremento dei casi tra i più piccoli negli ultimi mesi.  Fortunatamente, però, "nonostante i ricoveri siano aumentati in linea con i tassi di casi in tutti i gruppi di età, la gravità del Covid nei bambini è generalmente lieve con un esito clinico favorevole. Il Covid grave rimane raro tra i bambini, lo 0,61% è stato ricoverato in ospedale e lo 0,06% ha avuto bisogno di unità di terapia intensiva".
 
L'aumento dei casi, suggerisce l'Ecdc, potrebbe essere dovuto all'emergende della variante Delta altamente trasmissibile e alll'aumento della copertura vaccinale nei gruppi di età più avanzata. Viene inoltre segnalato come "la presenza di una patologia di base tra i bambini di età compresa tra 5 e 11 anni è associata a probabilità circa 12 volte superiore di ospedalizzazione e di 19 volte superiore di ricovero in terapia intensiva. Tuttavia, la maggior parte (78%) dei bambini ospedalizzati di questa età non presentava alcuna condizione medica di base".

Vengono poi citati i dati provenienti da un rapporto dei Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (Cdc) degli Stati Uniti, dove si sottolinea come la miocardite sia stata segnalata "fino a 37 volte più spesso nei bambini non vaccinati di età inferiore a 16 anni con una diagnosi di Covid rispetto ad altri pazienti della stessa fascia di età".
 
Oltre agli impatti diretti sulla salute, il Covid "ha influenzato la salute fisica e mentale e il benessere dei bambini di età compresa tra 5 e 11 anni. Numerosi fattori, come l'interruzione di importanti attività sociali ed educative quotidiane, hanno causato ansia e disagio in questa fascia di età". Inoltre, a livello di sanità pubblica, nel rapporto si sottolinea come "l'impatto della vaccinazione dei bambini è più debole per i paesi con una bassa diffusione del vaccino tra gli adulti e più forte per i paesi con un'alta diffusione tra gli adulti".
 
"I bambini di età compresa tra 5 e 11 anni che sono a rischio di Covid grave dovrebbero essere considerati un gruppo prioritario per la vaccinazione, come in altri gruppi di età. Tuttavia, poiché il ricovero, la sindrome multi infiammatoria e il long Covid possono verificarsi anche tra i bambini senza fattori di rischio noti, si potrebbe prendere in considerazione la vaccinazione di tutti i bambini di età compresa tra 5 e 11 anni".
 
Infine, sotto il profilo di sicurezza dei vaccini per questa fascia d'età, si segnala come siano ancora limitati i dati a disposizione per segnalare eventuali eventi avversi rari.

© RIPRODUZIONE RISERVATA