quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Venerdì 10 DICEMBRE 2021
Varianti COVID, gli esperti: servono vaccini meno specifici

Secondo Larry Corey, virologo del Fred Hutchinson Cancer Center di Seattle, che sta supervisionando gli studi sui vaccini per il COVID-19 per conto del Governo americano, “una cosa è chiara: il virus non andrà via e servono vaccini migliori”.

(Reuters) – Con più di 30 mutazioni a livello della proteina spike – la porzione dal virus SARS-CoV-2 usata per infettare le cellule umane e target della maggior parte dei vaccini contro il COVID-19 di prima generazione – la variante Omicron sta suscitando allarme tra gli scienziati. Per questo, gli esperti raccomandano, ora, di puntare a sviluppare vaccini meno suscettibili ai rapidi cambiamenti del Coronavirus.
 
Secondo Larry Corey, virologo del Fred Hutchinson Cancer Center di Seattle, che sta supervisionando gli studi sui vaccini per il COVID-19 per conto del Governo americano, “una cosa è chiara: il virus non andrà via e servono vaccini migliori”.
 
Dall’inizio della pandemia, il coronavirus si è trasformato più volte, ma i vaccini hanno ampiamente mantenuto la loro capacità di proteggere le persone da malattie gravi e morte. Gli attuali vaccini sono dunque “eccezionali”, come li ha definiti Richard Hatchet, CEO della coalizione internazionale Coalition for Epidemic Preparedness Innovations (CEPI), per prepararsi alle minacce di malattie infettive . Ma ora è necessario gestire il rischio a lungo termine.
 
Così, a marzo, la CEPI ha dato 200 milioni di dollari per finanziare lo sviluppo di vaccini che offrano un’ampia protezione contro le varianti SARS-CoV-2 e altri virus della stessa famiglia come MERS e SARS. E anche l’OMS ha dichiarato di stare “lavorando duramente per supportare questa ricerca”.
 
Attualmente, nello scenario dei vaccini contro il COVID-19, ci sono quelli a mRNA, che mirano alla proteina spike e inducono una forte risposta immunitaria, mentre i vaccini sviluppati in Cina da Sinovac, Biotech e Sinofarm, usano una versione inattivata del virus intero, invece di geni specifici, con i primi studi che hanno però mostrato che la protezione degli anticorpi diminuisce rapidamente e può essere limitata negli anziani. Anche la biotech francese Valneva ha sviluppato un vaccino a virus intero inattivato, che è in fase di revisione in Europa. Ma per contrastare Omicron, la maggior parte delle aziende sta lavorando a un prodotto ad hoc.
 
Diversi gruppi di ricerca e aziende, nel frattempo, hanno iniziato a lavorare a vaccini a più ampio spettro, che prendono di mira parti essenziali per la sua sopravvivenza del virus, ma gli esperti avvertono che ci vorrà probabilmente più di un anno e molti finanziamenti.
 
CEPI sta finanziando con 4,3 milioni di dollari MigVax, un’affiliata del Migal Galilee Research Institue israeliano che sta sviluppando un vaccino orale, e con circa cinque milioni di dollari l’Università di Saskatchewan, in Canada, che lavora a un altro vaccino, entrambi a prova di varianti.
Inoltre, CEPI ha stanziato 26 milioni di dollari per supportare il lavoro su un vaccino a mRNA di Gritstone Bio, per combattere le varianti, che ha il sostegno anche della Gates Foundation e del Governo USA.
 
Fonte: Reuters Health News
(Versione italiana Quotidiano Sanità e Daily Health industry)

© RIPRODUZIONE RISERVATA