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Giovedì 16 DICEMBRE 2021
Truffa fustelle, a Taranto sospesi farmacista e medico, altri 7 camici bianchi coinvolti

L’indagine dei Nas, a seguito del sequestro, nella farmacia, di farmaci privi di fustella, ha fatto emergere una truffa ai danni dell’Asl di Taranto per 9mila euro, per il rimborso di farmaci mai richiesti, né mai consegnati ad ignari assistiti. Il tutto sulla base di prescrizioni ritenute false che sarebbero state redatte dagli 8 medici coinvolti. Le prescrizioni del medico sospeso erano redatte anche quando lo stesso non era in servizio presso la Guardia Medica.

I Nas di Taranto hanno eseguito stampani una misura cautelare personale interdittiva, per mesi otto, nei confronti della titolare, nonché direttore tecnico, di una farmacia della provincia di Taranto e di un medico di Continuità assistenziale convenzionato con la Asl di Taranto, ritenuti responsabili in concorso, di truffa aggravata e continuata ai danni della Asl tarantina. Sono, complessivamente, otto i medici coinvolti del servizio di Medicina di Base dell’Asl di Taranto.

L’attività d’indagine, spiega una nota dei Nas, origina dal sequestro di farmaci privi di bollino a lettura ottica (cd fustella), eseguito presso la farmacia oggetto d’investigazione, ed ha permesso di raccogliere gravi indizi di colpevolezza circa la commissione di una truffa perpetrata ai danni dell’Asl di Taranto che, indotta in errore, ha elargito la somma di circa 9.000 euro per il rimborso di farmaci mai richiesti, né mai consegnati ad ignari assistiti. Il tutto sulla base di prescrizioni ritenute false che sarebbero state redatte dai medici coinvolti.

Lo sviluppo dell’attività investigativa ha consentito di individuare le prescrizioni mediche che sarebbero state redatte dal medico colpito dalla misura interdittiva anche quando non era in servizio presso la Guardia Medica, omettendone l’annotazione sul citato registro ambulatoriale. La farmacista, a sua volta, tratteneva i farmaci defustellati all’interno del proprio esercizio farmaceutico, non consegnandoli agli assistiti, e provvedendo, successivamente, alla richiesta illecita di rimborso all’ASL.

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