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Mercoledì 12 GENNAIO 2022
Quel che si risparmia sui Lea resta alla Regione. Consiglio Veneto approva legge della Giunta

Due soli articoli, per stabilire che "i risparmi di spesa ottenuti” in Veneto “in sede di erogazione dei Lea, già adeguatamente garantiti, sono da considerare risparmi disponibili” nelle casse della Regione e da reimpiegare “per spese attinenti le finalità sanitarie”. La Giunta motiva l'atto richiamando alla sentenza della Consulta n. 132/2021. Lanzarin: “Un’arma in più per rispondere alle necessità della gente”. IL TESTO ENTRATO IN AULA

La Regione Veneto potrà tenere per sé, e riutilizzare per nuovi interventi in sanità, i soldi che riuscirà a risparmiare dall'erogazione dei Lea. E' quanto prevede una legge presentata ad ottobre 2021 dalla Giunta  e approvata ieri in Consiglio regionale. “Questa legge è un passo molto significativo, perché viene sancito il diritto di ogni cittadino a ottenere quanti più fondi possibili per la sua salute e l’assistenza sociale, e quello della Regione a utilizzare al meglio le risorse ottenute da una gestione oculata che sappia produrre servizi, ma anche risparmi”, ha detto l’assessore regionale alla Sanità della Regione Veneto, Manuela Lanzarin, commentando con soddisfazione il voto dell'Aula.
 
La legge, formata da un solo articolo nel testo originario presentato dalla Giunta e poi suddiviso in due in sede di approvazione in Commissione, prevede che “i risparmi di spesa, ottenuti in sede di erogazione dei livelli essenziali di assistenza (LEA), già adeguatamente garantiti, sono da considerare risparmi disponibili, una volta accertati a seguito dell’approvazione dei bilanci di esercizio del Servizio sanitario regionale. Il loro impiego, per spese attinenti le finalità sanitarie, è deliberato dalla Giunta regionale”.

“All’attuazione della presente legge - prevede ancora l’atto -  si provvede nell’ambito delle risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente e, comunque, senza nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio della Regione”.

Nella relazione illustrativa del progetto di legge, la Giunta faceva riferimento, tra le altre cose, alla sentenza della Corte Costituzionale n. 132/2021 - relativa a una vicenda che ha interessato il Veneto, ossia l’attivazione del corso di laurea in medicina e chirurgia presso l’Azienda Ulss n. 2 Marca Trevigiana a seguito dell’approvazione della legge regionale 14 aprile 2020, n. 10. “La Corte costituzionale - osserva la Giunta - ha stabilito che 'laddove le Regioni gestiscano in maniera virtuosa ed efficiente le risorse correnti destinate alla garanzia dei LEA, conseguendo sia la qualità delle prestazioni erogate, sia i risparmi nel bilancio, le stesse poss(o)no legittimamente mantenere i risparmi ottenuti e destinarli a finalità sanitarie più ampie (...) rispetto ai LEA, già adeguatamente garantiti’. Come è noto, la Regione del Veneto si è collocata stabilmente tra le Regioni più virtuose, nella parte più alta della classifica: da un ultimo e non solo, è stata al vertice”.

C'è una ulteriore precisazione, contenuta sempre nella stessa sentenza, che dice: “È lo stesso d.lgs. n. 118/2011, all’art. 30, comma 1, terzo periodo, a prevedere che, per le Regioni non sottoposte a piano di rientro, “eventuali risparmi nella gestione del Servizio sanitario nazionale (...) rimangono nella disponibilità delle Regioni stesse per finalità sanitarie”. Precisa la Corte che “Questa disposizione, esprimendo una chiara finalità incentivante, permette, pertanto, alle Regioni di dare copertura nei successivi esercizi a spese che, comunque sia, attengono alle finalità sanitarie attraverso i suddetti risparmi, una volta accertati a seguito dell’approvazione dei bilanci di esercizio”.

Sulla base di queste premesse, la Giunta ha elaborato il testo.

“Poter utilizzare i risparmi ottenuti dopo aver erogato correttamente i Livelli Essenziali di Assistenza – evidenzia Lanzarin nella nota di commento al via libera del Consiglio  – ci consentirà di finanziare nuove partite sul fronte sociosanitario, valutando di volta in volta le necessità sul tappeto. Un’arma in più – conclude Lanzarin – per rispondere alle necessità della gente”.

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