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Martedì 24 LUGLIO 2012
Conferenza Stato Regioni e Unificata. Arrivano in discussione i provvedimenti in sospeso

Approdano nuovamente sul tavolo della Conferenza di domani 25 luglio, i provvedimenti rinviati nelle ultime sedute per la protesta delle Regioni contro la decisione di rinviare la discussione sul riparto del Fsn 2012. Sul tavolo anche il riparto del fondo per le politiche sociali.

Sono più di venti, tra intese, accordi, pareri e designazioni, i provvedimenti di interesse sanitario che approderanno domani sul tavolo della Stato Regioni e della Unificata. Un pacchetto cospicuo di provvedimenti pronto a tagliare quel traguardo che, già dalla fine del mese di maggio, le proteste delle Regioni contro la mancata discussione sul riparto del Fondo sanitario 2012 avevano lasciato al palo.
E questa potrebbe esser la volta buona per la definitiva entrata in scena dei provvedimento sulle nuove tariffe di rimborso, sul fabbisogno formativo del Ssn, sul sangue (vedi Quotidiano Sanità) e sulle unità di cura palliative  alle quali si aggiungono tra i molti: le modifiche ai decreti ministeriali per l’istituzione dei flussi informativi delle prestazioni farmaceutiche effettuate in distribuzione diretta, quelle dell’emergenza-urgenza, dell’Adi e delle prestazioni residenziali e semiresidenziali; il provvedimento sulla certificabilità dei bilanci sanitari; il parere sul decreto di proroga in materia sanitaria.
 
Tra i documenti pronti ad entrare in pista, che saranno esaminati nell’ambito dell’Unificata, c’è, insieme al parere sulla riorganizzazione della Cri, anche l’Intesa sul riparto del fondo nazionale sulle politiche sociali 2012 che vale circa 44 milioni di euro. Di questi, poco meno di 11 milioni sono destinati alle Regioni e alle province autonome, mentre circa 33 milioni sono attribuiti al ministero del lavoro e delle politiche sociali per il raggiungimento degli obiettivi istituzionali.
Ma sul riparto di queste risorse le Regioni hanno lanciato l'allarme e demandato alla sede politica ulteriori valutazioni, anche in relazione alle "rilevanti riduzioni dei finanziamenti per le politiche sociali determinate dalle  manovre finanziarie che si sono succedute dal 2010 ad oggi".

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