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Mercoledì 19 GENNAIO 2022
Cure domiciliari Covid. Il Consiglio di Stato sospende la sentenza del Tar Lazio che aveva bocciato circolare del ministero della Salute 

La decisione finale il 3 febbraio. Il Tribunale amministrativo laziale aveva bloccato la circolare sulla gestione domiciliare dei pazienti con infezione da Sars-CoV-2, nella parte in cui si prevede una "vigile attesa" e la somministrazione di Fans e Paracetamolo. Ma ora Palazzo Spada ferma tutto: "Si tratta di raccomandazioni e non di prescrizioni vincolanti". Questa la tesi sostenuta dal Consiglio di Stato in sede monocratica. IL DECRETO

Come avevamo ventilato, in linea con una decisone precedente in materia, con decreto monocratico del presidente Franco Frattini, il Consiglio di Stato ha sospeso la sentenza con la quale nei giorni scorsi il Tar Lazio aveva annullato il contenuto della circolare del Ministero della Salute in merito alla gestione domiciliare dei pazienti con infezione da Sars-CoV-2, nella parte in cui si prevede una "vigile attesa" e la somministrazione di Fans e Paracetamolo. Per i giudici amministrativi, queste indicazioni si ponevano infatti "in contrasto con l'attività professionale così come demandata al medico nei termini indicati dalla scienza e dalla deontologia professionale".
 
Di contro, secondo il parere del Consiglio di Stato, il documento ministeriale “contiene, spesso con testuali affermazioni, ‘raccomandazioni’ e non ‘prescrizioni’ cioè indica comportamenti che secondo la vasta letteratura scientifica sembrano rappresentare le migliori pratiche, pur con l’ammissione della continua evoluzione in atto”.
 
Di conseguenza “non emerge alcun vincolo circa l’esercizio del diritto-dovere del medico di scegliere in scienza e coscienza la terapia migliore, laddove i dati contenuti nella circolare sono semmai parametri di riferimento circa le esperienze in atto nei metodi terapeutici a livello anche internazionale”. Quanto scritto nella circolare del ministero è perciò un insieme di consigli rivolti al personale sanitario, senza obblighi.
 
Il prossimo 3 febbraio è stata fissata una camera di consiglio per la trattazione collegiale.

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