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Giovedì 20 GENNAIO 2022
Focus personale. Prima del Covid (2019) erano oltre 846mila i dipendenti della sanità italiana, in aumento nel privato e in calo nel pubblico. In fuga verso il privato soprattutto i medici

Tra il 2017 e il 2019 i dipendenti sono infatti cresciuti di 2.967 unità (+0,3%) per arrivare a quota 846.623 (esclusi medici, farmacisti ed altri operatori a convenzione o privati). Ma l’aumento è tutto nel settore privato. I dipendenti pubblici scendono infatti dello 0,4% (-2.878) così come il personale universitario (-7,6%). Sale invece il personale del privato equiparato al pubblico (+1,7%) ma soprattutto quello delle case di cura convenzionate (+4,5%) e non convenzionate che registra un vero e proprio boom con il 23%. REPORT 2019REPORT 2017

Un Ssn che strizza sempre più l’occhio al privato e sempre meno al pubblico. A leggere i numeri del nuovo rapporto sul personale dipendente del Servizio sanitario nazionale relativo al 2019 del Ministero della Salute è questo il quadro che emerge con il personale (soprattutto medico) che è sempre più attirato dal privato.
 
Ma andiamo per ordine. In totale i lavoratori dipendenti del Ssn sia pubblici che del privato aumentano. Tra il 2017 e il 2019 secondo un confronto effettuato da Quotidiano Sanità sui report del Ministero relativi alle due annualità sono infatti cresciuti di 2.967 unità (+0,3%) per arrivare a quota 846.623 (esclusa tutta la medicina e le farmacie convenzionate).

Ma l’aumento è tutto del settore privato. I dipendenti pubblici scendo dello 0,4% (-2.878) così come il personale universitario (-7,6%). Sale invece il numero di personale del privato equiparato al pubblico (+1,7%) ma soprattutto quello delle case di cura convenzionate (+4,5%) e non convenzionate che registra un vero e proprio boom con il 23%. A questo punto sarà interessante vedere nei prossimi anni i dati di quanto avvenuto in pandemia dove invece sono state molte le assunzioni (a tempo parziale ndr.) del pubblico.
 


 
Per quanto riguarda il pubblico il calo del personale è dovuto principalmente alla discesa del personale con contratto flessibile (-9,6%) che è passato dalle 43.142 unità del 2017 alle 38.966 del 2019. Un calo che ha riguardato soprattutto i medici (-3.044 ovvero il -32,7%) e gli infermieri (-1.635 ovvero il -10,1%).
 
Ma il minor ricorso a contratti flessibili non è stato compensato dall’aumento dei contratti a tempo determinato. Infatti nel 2017 i dipendenti erano 629.512 contro i 630.810 (appena 1.298 in più). Nello specifico è cresciuto nel 2019 il numero dei medici di 1.465 unità ma in numero inferiore rispetto a quelli che solo due anni prima avevano un contratto a tempo parziale (in sostanza gran parte dei camici bianchi a tempo parziale non è stato poi assunto nel pubblico). In crescita anche il numero degli infermieri assunti a tempo indeterminato che aumentano di 3.475 unità. Brusco invece il calo del personale amministrativo che invece è sceso di 3.205 unità.
 
Per quanto riguarda il settore privato una cospicua crescita del personale si è registrata nelle case di cura private convenzionate. Ad esempio i medici nel 2017 erano 24.213 e nel 2019 sono saliti a 26.099 (+1.866 ovvero il +7,8%) a dimostrare quella fuga dal pubblico denunciata da anni dai sindacati. In crescita anche le assunzioni di infermieri (+3%) e quella degli amministrativi (+6%).
 
Ma a potenziare il numero di personale sono state anche le Case di cura private non convenzionate. Anche in questo caso è aumentato il numero di medici che vi lavora. Si è passati dai 3.326 del 2017 ai 4.817 del 2019 (+44%).
 
L.F.

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