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Lunedì 21 FEBBRAIO 2022
Indennità medici 118, Asp di Catanzaro condannata. Smi: “Era un provvedimento sbagliato che ha causato gravi danni”

Il giudice del Lavoro ha condannato la Asp a restituire le somme trattenute sugli stipendi dei medici per il recupero di indennità non dovute. Un provvedimento che, secondo lo Smi, ha rappresentato per i medici “un mutuo da centomila euro” e ora comporterà per la Asp una spesa enorme. Intanto molte ambulanze si sono già svuotate a causa dei medici che hanno lasciato il 118 anche a causa di questa vicenda. “Qualcuno pagherà per tutto questo?”.

“Leggiamo la notizia  che a Catanzaro, l’ASP è stata condannata a restituire le indennità trattenute sugli stipendi dei Cedici del 118. Sembra una notizia come tante, persino banale, se leggi cinque euro e cinquanta, che vuoi che sia! Un provvedimento, che non  lo SMI, ma un giudice considera sbagliato e intima all’azienda di restituire quei soldi che indebitamente tratteneva. Una piccola notizia”.
 
Così Roberto Pititto, Segretario Regionale Calabria  Sindacato Medici Italiani (Smi) commenta la notizia riportata dalla stampa locale in base alla quale il giudice del lavoro di Lamezia Terme, pronunciandosi sul ricorso presentato da due medici che hanno prestato servizio nell’emergenza territoriale fino al 2014 fino al 2019, ha condannato la Asp a restituire le somme trattenute dallo stipendio dei medici per il recupero delle indennità erogate e, a parere della Asp, non dovute.

Un provvedimento sbagliato, quello delle trattenute, che per lo Smi ha scatenato problemi a catena. “Dietro quell’ineffabile provvedimento sbagliato di un Commissario Prefettizio, ci sono stati e ci sono dei drammi. Si perché il provvedimento, chiedeva la restituzione di somme di anni passati, ed improvvisamente qualcuno si vedeva chiedere indietro decine di migliaia di euro. Medici che improvvisamente si trovavano addosso un “mutuo” da centomila euro, con trattenute forzate sul loro stipendio di centinaia di euro al mese. Medici a cui un provvedimento sbagliato, negava magari la possibilità di chiedere un mutuo vero, di programmare serenamente il futuro”.

"Ora - prosegue Pititto la notizia, ci dice che l’ASP di Catanzaro quelle somme dovrà restituirle con gli interessi. Perché non è questa la cosa importante, non i soldi in più , ma le  risorse  che l’Azienda dovrà spendere, per un provvedimento sbagliato,  mentre molte  ambulanze ormai vuote di medici che a causa di questa triste vicenda hanno lasciato il 118, migrando verso “lidi” da sempre meno stressanti e meglio remunerati”.

“No, non è solo questo l’irreversibile danno che quel provvedimento sbagliato ha causato e nemmeno l’angoscia di pazienti e familiari che hanno visto accorrere una ambulanza senza medico a bordo", continua Pititto. “La questione più grave è quella riferita  alla rabbia di chi avrà per sempre il dubbio che quel genitore, quel marito, quel figlio che si sarebbe potuto salvare se solo non ci fosse stato quel provvedimento”.

"Pensiamo allo sconcerto di quei medici che in un attimo hanno perso certezze e hanno abbandonato un lavoro che amavano. Qualcuno pagherà per tutto questo? Oppure il tutto verrà sepolto tra carte e ricorsi, che seppelliranno anche quella umanità ferita e delusa? Ma oggi non è il giorno per il pessimismo - conclude il sindacalista -, oggi apprendiamo questa bella  notizia e urliamo con Brecht, ci sarà pure un giudice a Berlino!”.

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