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Mercoledì 23 FEBBRAIO 2022
Conte (M5S) incontra gli infermieri: “Siamo in prima linea per aumentare le buste paga”

L’ex premier: “Il rapporto infermieri/abitanti (5.5 ogni 1000 abitanti) indica una carenza inaccettabile, basti pensare che in Germania il rapporto è quasi triplo. Partiamo da qui se vogliamo migliorare l’efficienza del nostro sistema sanitario. Partiamo dalla dignità del lavoro e dalla giusta retribuzione”.

“Siamo in prima linea per aumentare le buste paga e migliorare la vita di infermieri, operatori e personale sanitario. Oggi li abbiamo incontrati per accelerare le azioni. Dire loro “grazie" per tutto quello che hanno fatto e che fanno quotidianamente non basta.  In Italia ci sono 456.000 infermieri con le paghe fra le più basse d’Europa: peggio di noi solo Grecia ed Estonia. Il rapporto infermieri/abitanti (5.5 ogni 1000 abitanti) indica una carenza inaccettabile, basti pensare che in Germania il rapporto è quasi triplo. Partiamo da qui se vogliamo migliorare l’efficienza del nostro sistema sanitario. Partiamo dalla dignità del lavoro e dalla giusta retribuzione”. È quanto ha affermato il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte dopo aver incontrato alcuni rappresentanti di Fnopi, Nursind, Cgil, Cisl e Uil.
 
 
“Una grande disponibilità ad ascoltarci e una forte attenzione rispetto a tutti i problemi che gli infermieri si trovano ad affrontare”. Andrea Bottega e Salvatore Vaccaro, segretario e vicesegretario del Nursind, commentano così l’incontro di oggi al Senato dei sindacati con Giuseppe Conte e una delegazione di parlamentari del Movimento cinque stelle.
 
“La valorizzazione della categoria sia sul piano economico che professionale, insieme all’ormai cronico problema della carenza di personale, sono stati i principali nodi che abbiamo approfondito al tavolo - continuano Bottega e Vaccaro -. Conte e i parlamentari M5s si sono mostrati degli interlocutori molto attenti, inoltre, rispetto al problema della scarsa attrattività che ad oggi sconta il lavoro dell’infermiere, anche a causa della totale preclusione di qualsiasi forma di carriera clinica”.
“Con l’incontro di oggi – concludono - si sono poste le basi per una interlocuzione costante che auspichiamo possa essere proficua per il futuro della professione”.
 
 
 

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