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Mercoledì 09 MARZO 2022
Torna la Settimana Mondiale del Cervello. Focus su esordio giovanile nelle malattie neurologiche della tarda età

Le età neurologiche della vita al centro della settimana mondiale, che dal 14 al 20 marzo, torna con iniziative in tutta Italia con focus su ictus, sonno, parkinson, demenza, emicrania, età di esordio e le terapie. In prima linea la Società italiana di neurologia impegnata nel programma dell’Oms, Intersectoral Global Plan. Previsti incontri divulgativi, convegni, attività per gli studenti delle scuole e open day

“Non solo malattie per vecchi” si potrebbe dire, parafrasando il titolo di un famoso film, a proposito delle patologie neurologiche che solitamente si manifestano in tarda età, come demenza e Parkinson, per le quali però si assiste a un progressivo aumento della diffusione tra i giovani.
Per questa ragione mantenere un cervello sano in tutte le età della vita è l’obiettivo cui richiama oggi la Società italiana di neurologia (Sin) in occasione della Settimana del Mondiale del Cervello, la campagna di sensibilizzazione promossa nel nostro Paese dal 14 al 20 marzo che quest’anno sarà dedicata a “Le stagioni del Cervello”.
 
Le malattie neurologiche hanno un grosso impatto sulla popolazione, basti pensare che in Italia 6 milioni di persone soffrono di emicrania, 12 milioni soffrono di disturbi del sonno e sono oltre 1mln e 200mila le persone affette da demenza, di cui 720mila da Alzheimer; 800mila sono i pazienti con conseguenze invalidanti dell’Ictus, patologia che ogni anno fa registrare 180mila nuovi casi, e 400mila coloro che sono colpiti dal Morbo di Parkinson. Solitamente associate all’invecchiamento, in realtà le patologie neurologiche possono manifestarsi nelle varie età del cervello.
 
Sempre più studi scientifici indicano, per esempio, che la malattia di Parkinson inizia a svilupparsi oltre 10 anni prima della comparsa dei suoi sintomi cardinali che in genere si manifestano fra i 50 e i 60 anni. Inoltre, è in crescita il cosiddetto Parkinson giovanile che compare fra 21 e 40 anni e che è passato negli ultimi 60 anni da una frequenza dell’1% a punte del 18,5%, mantenendo una media generale del 5% circa.
Analogo discorso è valido per le forme di demenza giovanili, chiamate YOD (Young Onset Dementia), che si possono manifestare già dai 30 anni, talvolta legate a forme ereditarie di mutazioni genetiche, la cui diagnosi è piuttosto complessa e che spesso sono pertanto mis-diagnosticate.
Fa riflettere, sottolinea una nota della Sin, il sensibile aumento di casi di ictus in soggetti di età inferiore ai 45 anni, che si è verificato negli ultimi anni nel nostro Paese, da attribuire anche alla maggior diffusione di alcol e droghe. L’insorgenza di ictus nei giovani adulti, tra l’altro, si associa a un tasso maggiore di mortalità e a un aumento di disabilità permanente, che risulta più grave anche in ragione della più lunga aspettativa di vita
 
“Quando si ha a che fare col sistema nervoso – spiega Alfredo Berardelli, Presidente della Società Italiana di Neurologia e Professore Ordinario di Neurologia presso l’Università Sapienza di Roma – occorre sempre considerare la sua straordinaria capacità di neurogenesi e di neuroplasticità che si mantiene anche in età avanzata e che, se accompagnata soprattutto da corretti stili di vita, può aiutare il cervello a contrastare e rallentare anche alcune malattie neurodegenerative”.
 
Nella settimana dal 14 al 20 marzo, i neurologi apriranno quindi le porte delle Cliniche neurologiche per diffondere al pubblico le conoscenze sul nostro organo più complesso, il cervello, sulle strategie per contrastarne l’invecchiamento e su come combatterne le patologie. Le iniziative gratuite saranno quindi incontri divulgativi, convegni, attività per gli studenti delle scuole e open day. Il calendario degli eventi è disponibile sul sito www.neuro.it.

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