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Giovedì 02 AGOSTO 2012
Sicurezza in sanità. “Cultura ancora scarsa in ambito ospedaliero"



Gentile Direttore,
la sicurezza in sanità, un argomento da tempo discusso ma purtroppo tutt’ora irrisolto. Non ho mai perso occasione, spesso con ripercussioni poco edificanti personali, ribadire che per arginare il margine d’errore, non certo eliminarlo completamente come affermava il famoso Popper, l’Azienda deve tener conto, non solo a parole, dell’errore latente che porta inesorabilmente all’errore umano. Conoscere la causa per cercare di prevenire ed evitare l’effetto.

Nell’ambito ospedaliero è sufficiente una scarsa cultura della sicurezza, conflittualità tra operatori e staff, morale basso, scarsa supervisione e controllo, norme di gruppo che condonano le violazioni, scarso interesse del management, scarsa motivazione nel lavoro, cultura che incoraggia il rischio, convinzione che gli errori non avvengono, bassa autostima, diffuso disprezzo delle regole, ecc.

Queste situazioni sopra citate, troppo spesso banalizzate, non vengono prese in considerazione con impegno, sottovalutate e perciò ignorate. Nonostante costosi forum, convegni, incontri ad alto livello sul tema, la situazione sul campo rimane in fase di stallo. Inquietante l'asserzione dell'onorevole Casini, il quale asserisce che il cancro nella sanità è costituito dai vertici sanitari troppo politicizzati, ma allora cosa dobbiamo aspettare inermi il diffondersi delle metastasi per capire la gravità del malato ed intervenire radicalmente con chissà quali risultati?

Nadia Negri
Assistente amministrativo ospedale Maggiore Bologna

 

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