quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Venerdì 06 MAGGIO 2022
Ritorna il ddl Zan ma per la sanità poche ricadute



Gentile direttore,
al Senato riparte l'iter per il ddl Zan con maggiori prospettive di successo, che non avrà ricadute significative purtroppo sull'ambiente sanitario, se non in casi estremi. Nel nostro caso valgono già le sentenze a favore del personale sanitario, generalmente infermieristico, che ha avuto il coraggio e la perseveranza di denunciare in pubblico i maltrattamenti di colleghi o dei propri dirigenti medici.

Nel loro caso già si è applicato il D.Lgs n. 151/2015, che fa riferimento al D.Lgs. 216/2003, e che all'articolo 3 comma 1 esplicita i campi di riferimento delle norme antidiscriminatorie verso personale Sanitario LGBTI:

1) accesso all’occupazione e al lavoro, sia autonomo che dipendente, compresi i criteri di selezione e le condizioni di assunzione;
2) occupazione e condizioni di lavoro, compresi gli avanzamenti di carriera, la retribuzione e le condizioni del licenziamento;
3) accesso a tutti i tipi e livelli di orientamento e formazione professionale, perfezionamento e riqualificazione professionale, inclusi i tirocini professionali;
4) affiliazione e attività nell’ambito di organizzazioni di lavoratori, di datori di lavoro o di altre organizzazioni professionali e prestazioni erogate dalle medesime organizzazioni

Nel nostro caso l'omo-transfobia è tuttavia talmente grave e purtroppo frequente, tanto che il personale LGBTI che abbia fatto Coming Out, soprattutto tra i medici, è pochissimo e chi lo fa raramente si occupa di Diritti Sanitari LGBTI, anche perché pochi ancora conoscono la nostra associazione AMIGAY aps, medici e personale sanitario LGBTI e friendly.

Le stesse persone che hanno vinto una causa, come un'infermiera della Asst Valle Olona, sposata o almeno convivente con una dottoressa, che ha vinto una causa per Molestie da parte del Direttore del proprio reparto, da cui era stata anche trasferita senza motivazione, restano perfettamente trincerate nel proprio anonimato, per paura di ulteriori ritorsioni. Questa condizione è tale che a volte l'ho chiamata omertosa, non per offendere i colleghi e le colleghe LGBTI, ma per indicare quella condizione di vessazione gravissima come quella dell'oppressione mafiosa, che inizia durante la formazione universitaria, dove le persone LGBTI vengono ignorate o stigmatizzate, 

Non ci sono pertanto neanche elementi a favore dei Diritti Sanitari LGBTI, che ovviamente esulano da un eventuale ddl Zan, ma che dovrebbero già essere messi in atto, dato l'art. 3 legge 3 del 2018, sulla Medicina di Genere, che include la Medicina, Psicologia, Infermieristica di Genere LGBTI. Finora si è visto solo l'apertura del modesto sito infotrans.it da parte dell'ISS e dell'Osservatorio nazionale, al quale appartengono in maggioranza uomini e soprattutto nessuna persona LGBTI o esperto in tale ambito.

D'altra parte la Deontologia Medica ignora ancora del tutto le persone LGBTI, a differenza di quella degli Psicologi, dal 2008, e degli Infermieri, dal 2019. E tuttavia anche questi due ordini professionali pure non hanno mai attivato in modo regolare Corsi di Formazione in Psicologia o Infermieristica di Genere LGBTI.

Come Amigay aps siamo l'unica associazione in Italia a portare avanti un programma Evidence Based completo in Infermieristica, Psicologia e Medicina di Genere LGBTI, che adattiamo ai contesti che ci fanno richiesta ed i cui materiali sono disponibili sui nostri siti (https://amigayonlus.wixsite.com/website) o su quello della ASL Bari che ci sta cortesemente ospitando.

A questo indirizzo  ( https://www.sanita.puglia.it/web/asl-bari/area-tematica-eventi-formativi_det/-/journal_content/56/25619/progetto-formativo-medicina-di-genere-lgbti- ) troverete infatti la metà delle nostre diapositive relative al Corso completo in Medicina di Genere LGBTI, che completeremo tra maggio e giugno. Molti altri materiali si trovano pubblicati sotto forma di video nel nostro canale Youtube "amigay".

Il nostro programma ha un solo limite: il numero di medici, infermieri e psicologi LGBTI e friendly iscritti alla nostra associazione che studino questi materiali, facciano ricerca scientifica e portino avanti sia i Corsi di Formazione suddetti sia la richiesta di Protocolli Sanitari per le persone LGBTI. 

Manlio Converti
Psichiatra
Presidente AMIGAY aps

© RIPRODUZIONE RISERVATA