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Giovedì 12 MAGGIO 2022
Riforma Sanitaria. Uffici consiliari al lavoro su testo coordinato per gli indirizzi sugli atti aziendali

Con la collaborazione tecnica della Direzione generale della Sanità, il parlamentino ha svolto un lavoro molto ampio toccando diverse parti del documento contenente le nuove linee guida: rapporti Asl-Ares, personale, modelli organizzativi, figura e poteri del DG, armonizzazione dei contenuti con la legislazione nazionale e la programmazione regionale di settore. Dal confronto dei consiglieri è emersa inoltre l’esigenza di rivedere le dimensioni quantitative e qualitative della rete ospedaliera regionale

Nella giornata di ieri la commissione Salute ha proseguito l’esame sugli indirizzi per gli atti aziendali del Ssr, a cominciare dal documento relativo alle Asl con le osservazioni arrivate dai responsabili delle stesse aziende sanitarie (in parte comuni). Il confronto tra i consiglieri di maggioranza ed opposizione ha portato alla decisione di affidare agli uffici consiliari il coordinamento testuale dell’intero documento. 

In corso di seduta, ha prestato la propria collaborazione tecnica anche il direttore generale dell’assessorato Sanità Francesca Piras. Si apprende dal sommario che l’incontro di ieri ha visto “un lavoro molto ampio, che ha toccato diverse parti del documento di 26 pagine contenente le nuove linee guida: rapporti Asl-Ares, personale, modelli organizzativi, figura e poteri del direttore generale, armonizzazione dei contenuti con la legislazione nazionale e la programmazione regionale di settore”.

Dalla discussione è inoltre emersa con uniformità di vedute “l’esigenza di rivedere le dimensioni quantitative e qualitative della rete ospedaliera regionale”. L’osservazione è sorta a seguito dell’intervento della Segretaria di commissione Rossella Pinna (PD) che ha ricordato “la vicenda dell’istituto S.Maria Bambina di Guspini, stabilimento complementare al Dea di I° livello dell’ospedale di San Gavino, destinato alle funzioni di riabilitazione ed “hospice” come previsto dalla rete ma mai entrato in funzione”. Da qui l’esempio si è allargato ad altre realtà analoghe che ha portato a rilevare la necessità di una revisione anche della rete ospedaliera.

E.C.

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